Contenuti riguardanti "Emergenze ambientali"

  1. Mercurio, radioattività... ma i controlli all'inceneritore di Torino-Gerbido ci sono?

    E' notizia di oggi che a febbraio (evviva la tempestività) l'inceneritore di Torino-Gerbido ha bruciato dei rifiuti radioattivi, emettendo quindi i residui dal camino.

    Secondo l'ARPA come al solito "non c'è stato alcun rischio per la popolazione" (ne dubitavate?).

  2. Emissioni di mercurio dall'inceneritore del Gerbido: si sapeva almeno dal 2014

    Apprendiamo dalla relazione dell'ARPA (riportata anche in allegato) che le emissioni anomale di mercurio dall'inceneritore di Torino-Gerbido erano note quantomeno fin dal 2014. Si sono ripetute nel 2015 e nel 2016, ma con episodi non chiariti già nel 2013. Ma solo qualche giorno fa l'informazione è stata resa nota.

  3. Dove vanno i fumi dell'inceneritore di Torino-Gerbido?

    Molti credono, a torto, che un inceneritore sia un problema solo locale. Basta essere a qualche chilometro per stare al sicuro? Ovviamente no.

  4. Notizie Ambiente n. 4

    NOTIZIE AMBIENTE N. 4 - 15 aprile 2021

     

    INDICE

     

    1. Proposta al sindaco di Novara di una Commissione Permanente Antimafia

     

    2. Muretti a secco a rischio sulla traversagna

    3. Preoccupazioni per le sostituzioni delle staccionate del Parco Allea

    4. Novara deve essere zona glifosato free

  5. CANCELLATO PROGETTO VIGEVANO DI RICERCA PETROLIFERA!

     Pochi giorni fa il permesso di ricerca petrolifera " Progetto Vigevano",grazie al cielo, è stato cancellato definitivamente dal Ministero dello Sviluppo Economico,dopo che le aziende petrolifere proponenti avevano rinunciato a questo progetto già nelgiugno 2019. La rinuncia al progetto è avvenuta a seguito di alcune indagini preliminari,eseguite dai proponenti con risultato negativo, ma anche grazie alla lunga e decisaopposizione da parte delle popolazioni locali.

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  6. ESISTE CORRELAZIONE TRA INQUINAMENTO DELL' ARIA E CORONAVIRUS?

    ESISTE  CORRELAZIONE  TRA  INQUINAMENTO  DELL' ARIA  E  CORONAVIRUS? Non crediamo e alcuni studi affermano non  sia casuale che i due primi focolai del coronavirus siano due tra le aree geografiche col più alto tasso d' inquinamento dell' aria del Pianeta:la regione di Hubei in Cina e la Pianura Padana in Europa.Ci sembra anche intuitivo il meccanismo: da una parte l' inquinamento elevatoe costante nell' arco di di parecchi anni dell' aria provoca lo stress e quindil' indebolimento del nostro sistema respiratorio, dall' altra parte le polveri sottilipossono anche essere il vettore meccanico

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  7. DEFORESTAZIONE, CONSUMO SUOLO E CORONAVIRUS

     DEFORESTAZIONE, CONSUMO  SUOLO  E  CORONAVIRUS Il geologo Mario Tozzi sul quotidiano " La Stampa" del 14. 03. 2020 riporta in un ampio articolouna interessante ipotesi che ha dato il via a diverse ricerche sulla linea: far bene all' ambiente uguale far bene alla salute umanao, a rovescio, far male all' ambiente uguale far male alla salute umana.Il ragionamento parte da una certezza scientifica: le epidemie degli anni passati: Ebola, Sars,Zika, H1 N1, Mers sono state tutte causate dalla trasmissione del virus da animali selvatici adanimali addomesticati e da questi al sapiens.

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  8. Norma "Sblocca Italia" e inceneritori. Game over?

    Come molti sanno l’art. 35 del decreto “Sblocca Italia” (ora L.164/2014) permette, o per meglio dire impone la “libera” circolazione dei rifiuti urbani e assimilati nelle zone con sovracapacità impiantistica (parte del Nord), il tutto precisato e dettagliato nel successivo DPCM 10.08.2016.

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  9. Siti inquinati in Piemonte

    Sono piu' di 1500 i siti soggetti a qualche tipo di bonifica o in attesa di verifica, censiti dall'ARPA . Purtroppo molti non sono stati cancora scoperti e i danni li vedremo poi.

    http://www.regione.piemonte.it/ambiente/bonifiche/servizi/consultazione.htm

     

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  10. La ricerca disperata del petrolio in Piemonte e Lombardia.

    Non è la prima volta che si cerca il petrolio in pianura padana e per l'esattezza in Piemonte. Già  nei primi anni 80 si  effettuarono trivellazioni con sondaggi esplosivi e monitoraggi sulle onde cosi dette elastiche che venivano generate da queste, ma non approdarono a niente se non ad una devastazione qua e la di appezzamenti agricoli, il cui ripristino da parte dei proprietari fu molto gravoso, e si fecero i primi pozzi nel novarese.

    All'epoca i mezzi non erano molti e le tecnologie non consentivano grandi scoperte.

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