Notizie Ambiente n. 5
NOTIZIE AMBIENTE N. 5 - 30 aprile 2021
INDICE
1. Solo cemento nelle richieste novaresi per il Recovery Plan
2. Legambiente Biella su Recovery Plan
3. Abbattimenti e drastiche potature nel perimetro del bocciodromo
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1.SOLO CEMENTO NELLE RICHIESTE NOVARESI PER IL RECOVERY PLAN
Abbiamo sott' occhio due elenchi di richieste alla Regione Piemonte per il Recovery Plan. Il primo è del Comune di Novara, il secondo è della Provincia.
Entrambi questi elenchi a nostro avviso peccano di fretta e di improvvisazione,ma principalmente mancano di una visione strategica e non rispondono assolutamente agli obiettivi del Recovery Plan.
Completamente assente è stata la consultazione della società civile.
E dire che è da un anno, dall' inizio del Covid, che si parla di Recovery Plan.
Nell' elenco delle trentatrè richieste del Comune, per il costo preventivo di 456, 2
milioni € mancano, progetti per fare di Novara una vera città universitaria, per costruire residenze per docenti e allievi e per sviluppare gli attuali centri di ricerca.
Mancano progetti per sviluppare la famosa medicina del territorio.
Mancano progetti per fare di Novara la città capofila del Piemonte Orientale in materia di ricerca, di sanità, di bioagricoltura e di trasporto pubblico, avendo come asse portante il Corridoio Ferroviario Reno- Alpi. Mancano progetti per risolvere il nodo ferroviario di Novara, in termini di efficienza e di sicurezza, di liberazione della nostra città dai passaggi a livello e dai transiti dei treni merci tra le case.
In buona sostanza in questo elenco del Comune mancano le priorità per l' ambiente e la salute dei novaresi, ed è assente la fattibilità di questi progetti, considerato che ogni contratto lavori, per essere accettato prima dalla Regione e poi dal Governo e dall' Europa, deve essere firmato entro il 2023 ed i lavori devono essere eseguiti per il 70 % entro il 2026.
L'elenco delle richieste della Provincia di Novara è ancora più preoccupante. Quasi tutti i n. 36 progetti
riguardano costruzione di nuove strade, superstrade, rotatorie, con una colata di cemento e asfalto mai vista prima, a danno delle aree agricole e boscate della nostra provincia. Ci sembra che in questa raccolta di richieste avanzate dai Comuni, la Provincia di Novara si sia limitata a passare le carte alla Regione Piemonte. Invece a nostro avviso la Provincia dovrebbe indirizzare i Comuni verso le priorità a favore dell' ambiente e della salute dei cittadini delle nostre zone.
I tempi sono stretti, ma non possiamo perdere questa opportunità storica del Recovery Plan per farele scelte giuste.
Fabio Tomei- CARP Novara ODV
2. LEGAMBIENTE BIELLA SU RECOVERY PLAN
Nei giorni scorsi è stato reso pubblico dalla Giunta Regionale l'elenco dei progetti che la Regione Piemonte ha presentato al Governo per la definizione del Recovery Plan.
In molti hanno sottolineato l'assenza di un dibattito pubblico preliminare e il mancato coinvolgimento degli stakeholder, in particolare le associazioni ambientaliste. Quest'ultime, dopo aver preso visione dei progetti, hanno osservato che non si sta perseguendo la necessaria transizione ecologica e che molti degli interventi proposti vanno nella direzione opposta, arrecando anche notevoli impatti. Legambiente Circolo Biellese Tavo Burat ha, dal canto suo, subito fatto presente quanto sia assurdo finanziare il progetto di "Rifacimento invaso sul torrente Sessera" o sostenere economicamente la realizzazione di una mega discarica privata per inerti di amianto a Salussola.
Con questa nota, prendendo spunto delle proposte progettuali relative al biellese, Legambiente vuole illustrare quanto i problemi di mobilita' siano stati affrontati, da un quadro politico-amministrativo sostanzialmente miope, ricorrendo principalmente a cemento e asfalto. Per la realizzazione di tutte queste opere occorrono poco più di 124 milioni di euro. Considerando le risorse necessarie per realizzare la tratta della Pedemontana Masserano-Ghemme le risorse complessive nel settore stradale ammontano a 224 milioni di euro.
Tolte le opere di adeguamento o manutentive, il consumo di territorio aumenterà sia con la realizzazione della pedemontana che con altre realizzazioni stradali.
Con queste opere si perseguirà quella mobilità ecosostenibile che dovrebbe caratterizzare la Nex Generation UE ?
Sul fronte della mobilità ferroviaria si osservano 4 progetti per un totale di 312 milioni di euro.I progetti per la realizzazione della elettrificazione e la razionalizzazione dei passaggi a livello Santhià-Novara sono opere infrastrutturali necessarie (un ritardo quarantennale, ingiustificato e funzionale al solo dirottamento di risorse sulle linee ad alta velocità così come pure le 15 linee ferroviarie sospese in regione Piemonte) ma non potranno da sole assicurare una miglioria dei servizi.
Il recupero della mobilità su ferro (aumento dell'utenza) potrà avvenire solo se si incrementano le corse e la sinergia/coincidenze con il servizio degli autotrasporti locali. Potrebbe essere inutile, ad esempio, avere l'elettrificazione della linea ma non poter rientrare da Torino oltre le 19,30 di sera onon poter raggiungere Milano prima delle ore 6,50, inibendo la possibilità di coincidenze per altre destinazioni.
In conclusione.
Legambiente stigmatizza l'operato degli amministratori locali e regionali che si sono dimostrati incapaci di confronto con le associazioni ambientaliste e rimangono stabilmente orientati al passato,a nuove soluzioni viabilistiche "pesanti" viste ancora come panacea ma senza valutarne gli impatti ambientali, in particolare il consumo di suolo, l'impermeabilizzazione dei terreni, le emissioni correlate, l'impatto paesaggistico e naturalistico, l'incremento delle attività estrattive e dei volumi delle terre e rocce da scavo da gestire.
Le azioni da intraprendere per una mobilità sostenibile sono ben altre, di carattere "leggero": una riorganizzazione della logistica e dell'offerta dei mezzi pubblici, un rinnovo del parco mezzi per la riduzione delle emissioni, una infrastrutturazione delle piste ciclabili urbane e interurbane e politiche premianti l'utilizzo della bici (obiettivo 70-80% dei ragazzi a scuola in bicicletta), una ridefinizione delle regole viabilistiche per favorire anche il car sharing , ecc..
Le soluzioni da perseguire per una mobilità sostenibile non mancano.
Mancano gli amministratori sensibili e capaci di scelte coraggiose.
Circolo Tavo Burat Legambiente Biella
3. ABBATTIMENTI E DRASTICHE POTATURE NEL PERIMETRO DEL BOCCIODROMO
Nel mese di marzo cominciano le nidificazioni e pertanto è vietato abbattere o potare gli alberi in quel periodo. Noi del Comitato Albero Amico lo abbiamo ricordato con una nostra lettera al nuovo dirigente del Servizio Verde Pubblico, ben sapendo che una parte degli abbattimenti e delle potature programmati non erano ancora stati effettuati, e abbiamo constatato con soddisfazione che gli uni e le altre sono stati sospesi, e speriamo lo saranno per tutto il periodo della nidificazione ovvero fino a fine settembre. E' stata però effettuata nell'area dell'Allea intorno al bocciodromo la "pulizia delle siepi" che era stata programmata con la delibera n.383 dell'11/12/2020 , "pulizia" che ha coinvolto anche una decina di alberi che sorgevano tra quelle siepi.
Perché distruggere tutto quel rigoglioso verde che accompagnava lo sguardo (e il respiro) delle passeggiate e dell'attività sportiva di molti cittadini? In tanti se lo chiedono. Tutto il perimetro intorno al bocciodromo era prima bellissimo e ora suscita a guardarlo un senso di sconforto, che aumenta a dismisura quando lo sguardo inevitabilmente va oltre quel vuoto, all'interno del bocciodromo, vuoto anch'esso, dato che qualche mese fa sono stati abbattuti tutti i maestosi pioppi cipressini che ombreggiavano e abbellivano quegli spazi, tutti tranne uno che però purtroppo è stato coinvolto anch'esso nella "pulizia" con una pesante potatura. Per lui la primavera è un sogno tormentato; le ferite scoperte avranno sofferto il vento gelido dell'altra settimana e bruciano e bruceranno sotto il sole. Perché allora lasciarlo in piedi per poi trattarlo così?
Anche per chi non prova empatia per gli alberi sa che potature di questo tipo non solo mettono a rischio la stabilità della pianta e favoriscono l'insorgere di malattie ma ne mettono a repentaglio l'esistenza. In ogni caso, se non si prova empatia o se non ci si rende conto degli unici e preziosissimi doni che gli alberi di una certa dimensione arrecano a noi cittadini, almeno facciamo appello a un minimo di senso estetico.
Quando andiamo a fare una passeggiata tra gli alberi magari non ce ne rendiamo conto ma sicuramente il loro vigore e l'energia che emanano ci ricaricano. Quel povero ora molto brutto pioppo mutilato in mezzo al deserto a guardarlo ci rattrista e anche a chi rimane indifferente alla sua vista viene a mancare quel beneficio inconsapevole.
Non possiamo avere nei confronti degli alberi la stessa mentalità consumistica che ci condiziona ogni giorno. Gli alberi non sono abiti o automobili. Sono esseri viventi. Creano delle comunità tra loro, si aiutano reciprocamente, vivono in armonia con lo spazio vitale in cui sono inseriti.
Soprattutto in città, proteggerli è compito di noi esseri umani
Maria Luisa Tornotti - Comitato Albero Amico