VITTORIA A RONDISSONE SUL PROGETTO DI BIOMETANO

Vittoria clamorosa contro il progetto biometano di Rondissone!

L' incubo è iniziato nel 2017, quando ci siamo accorti che la nostra Amministrazione  Comunale voleva accettare un impianto per la produzione di biometano e compost  nella zona a ridosso del "Complesso 2001“, quartiere alla periferia di Rondissone, ignorando completamente le molestie odorigene, del rumore, dell'impatto ambientale e sanitario che questo impianto insalubre avrebbe portato su tutto il territorio. A niente sono valse le proteste dei residenti che hanno subito costituito il Comitato Ambiente, raccolto firme, volantinato, scritto al Prefetto, al Sindaco, chiesto una Valutazione di impatto Sanitario, fatto un esposto alla Procura e presentato osservazioni, con l'aiuto di associazioni ambientaliste come il CARP di Novara, Pro Natura e Rifiuti Zero Piemonte. Questa opposizione del Comitato Ambiente di Rondissone ha preso corpo in occasione della seconda Conferenza dei Servizi presso la Città Metropolitana di Torino, l' ente che doveva autorizzare il progetto biometano, perché della prima Conferenza non se n'era saputo niente. Nel 2017 a Rondissone non c'era opposizione in Consiglio Comunale, anzi erano proprio i consiglieri di minoranza i promotori del progetto biometano e addirittura accusavano il Comitato Ambiente di fare "terrorismo psicologico ". Nessuna rappresentanza politica si mosse per sostenerci, nessun aiuto ci venne dato da parte del sindaco di Rondissone, che pure dovrebbe essere il primo garante della sicurezza dei suoi concittadini. Al contrario, il Comitato Ambiente  ricevette una diffida da parte di un avvocato incaricato dall' Amministrazione Comunale di Rondissone. Mentre la Città Metropolitana di Torino alla seconda Conferenza dei Servizi sospendeva il progetto chiedendo integrazioni al Proponente, noi del Comitato Ambiente Rondissone, con l'aiuto del CARP di Novara, abbiamo studiato e ristudiato il progetto fino ad accorgerci che presentava troppe criticità (tra cui il rischio di esplosioni ed incendi) e che in nessuna pagina del progetto biometano si parlava  della vicinanza dei 133 residenti che abitavano a soli 423 metri dal sito dell'impianto biometano.  Si noti che il Comitato Ambiente ha dovuto calcolare questa distanza con un'applicazione satellitare di google maps e inviare questo dato alla Città Metropolitana, insieme alla denuncia della vicinanza del Centro Ricreativo Comunale. E' incredibile che l' Amministrazione Comunale si sia dimenticata che il Centro Ricreativo Comunale si trovasse vicino all' impianto! Alla terza Conferenza dei Servizi cambiano i vertici pubblici, ma non viene presa in considerazione nessuna delle osservazioni presentate  da Associazioni e Comitati, che sottolineavano che  la presenza delle 60 famiglie e del Centro Giovani, zona di aggregazione giovanile, erano un "fattore escludente" per la costruzione di un impianto biometano. Del resto  anche il Programma Provinciale Gestione dei Rifiuti  prevedeva una fascia di rispetto di almeno 500 metri di distanza dai nuclei abitativi. La Città Metropolitana decide allora di delegare la decisione finale al sindaco di Rondissone, dopo che gli altri tre Comuni limitrofi, Torrazza, Verolengo e Mazze' avevano già presentato una delibera contraria alla costruzione dell'impianto. Ma la nostra Amministrazione non era per niente contraria al progetto, perché probabilmente vedeva nelle opere di mitigazione un modo per migliorare la situazione finanziaria del Comune. Abbiamo dovuto incaricare a nostre spese due avvocati per mandare una diffida alla nostra Amministrazione Comunale, che era in procinto di deliberare a favore del progetto biometano. Ed ecco che, come per incanto, arriva una delibera del Comune, contraria al progetto biometano, a cui seguono  altre tre delibere contrarie dei Comuni limitrofi. Uno dietro l' altro si susseguono altri colpi di scena : a dicembre 2018 la Città Metropolitana di Torino autorizza l'impianto di produzione di biometano, nonostante i  pareri contrari dei quattro Comuni: Rondissone, Torrazza, Verolengo, Mazzè, i quali allora decidono di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale( TAR) del Piemonte. E finalmente, dopo tre anni, il 29 gennaio 2020 arriva la sentenza del TAR che annulla il giudizio favorevole rilasciato dalla Città Metropolitana di Torino, accettando in pieno le stesse critiche presentate a suo tempo dal Comitato Ambiente di Rondissone, e cioé: la vicinanza al sito dell' impianto delle 60 famiglie,  del Centro Ricreativo, inoltre la presenza di una  falda acquifera profonda sottostante al sito.

Abbiamo ottenuto questa grande vittoria solo grazie al lavoro di squadra che il Comitato Ambiente Rondissone ha sviluppato con l’aiuto dei Residenti e delle altre Associazioni piemontesi, al fatto che tutti hanno  coraggiosamente studiato e  lottato per tre lunghi anni, non lasciandosi mai scoraggiare da chi diceva "Tanto hanno già deciso"….."Tanto non possiamo fare niente"..!!

Rondissone, 01 febbraio 2020

Comitato Ambiente Rondissone   

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