Colpo di spugna sulle guardie venatorie della provincia:
GEAPRESS – Finiranno nella Polizia Municipale e loro funzioni. Così il Decreto-legge n. 78 recante “Misure urgenti in materia di enti territoriali” , pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, ha stabilito sul futuro della Polizia Provinciale (vedi Gazzetta Ufficiale ) .
Un futuro che si prevede incerto già sul come avverà la destinazione negli enti locali. Questa, infatti, deve avvenire nei limiti della relativa dotazione organica, in deroga alle limitazioni sulle spese e alle assunzioni di personale ma rispettando il patto di stabilità che però, come è noto, grava anche sugli enti locali. Fino a completo assorbimento, gli enti locali non potranno più fare assunzioni pena la validità delle stesse.
Così viene sancito all’articolo 5 del Decreto.
La soluzione trovata, però, viene giudicata dall’Associazione Italiana Polizia Provinciale illogica e presumibilmente incostituzionale. La norma apparirebbe incostituzionale, perché la materia polizie locali è affidata alle Regioni, ai sensi dell’art. 117,comma secondo-lettera h) della Costituzione stessa.L’AIPP critica inoltre gli eventuali vuoti di organico, i rigidi paletti del patto di stabilità interno e di altri vincoli di bilancio per i comuni.
“La scelta tecnico-politica inoltre è illogica – aggiunge la nota dell’AIPP – perchè gli operatori delle polizie provinciali italiane svolgono in aree prevalentemente extra-urbane e rurali molteplici attività di polizia giudiziaria, in particolare per il rispetto di una vasta normativa nel campo della tutela ambientale (lotta al bracconaggio, controllo del ciclo e del traffico di rifiuti, uso delle acque e del suolo, inquinamenti, edilizia, cave, ecc.). Occorre pertanto tenere conto delle specificità di ruolo e garantire eventuali passaggi di personale secondo sensati criteri di omogeneità dei ruoli. I due mestieri, rispettivamente quello dell’agente di polizia provinciale e del vigile urbano, hanno fra loro pochissimi punti di contatto“.
Per l’Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale (AIPP) si tratterebbe “di uno scempio professionale, che oltretutto contraddice lo spirito e il dettato della legge Delrio 56/2014, secondo cui al trasferimento di funzioni doveva accompagnarsi il relativo passaggio di personale, mentre in questo caso l’eventuale ente ricevente non si occuperebbe di controlli in campo ambientale e faunistico-venatorio“.