Protocollo di intesa per lo sviluppo contro il trattamento a caldo dei rifiuti.
Come CARP ricordiamo che il concordato non ha valore giuridico, ma che e' sempre una strada percorribile per fronteggiare l'installazione di un processo inquinante come il pirogassificatore di Borgofranco
PIANO STRATEGICO PER LO SVILUPPO E LA VALORIZZAZIONE DEI COMUNI DI ANDRATE, CAREMA, CHIAVERANO, MONTALTO DORA, NOMAGLIO, QUINCINETTO, SETTIMO VITTONE, TAVAGNASCO
Protocollo d’intesa ed avvio della concertazione
In prosecuzione delle riflessioni emerse dal tavolo politico del 18 novembre 2013, riunitosi presso il Comune di Settimo Vittone, alla presenza dell’Assessore all’Ambiente dott. Roberto Ronco e dell’Assessore all'Agricoltura, Montagna, Tutela fauna e flora, Parchi e aree protette, Turismo dott. Marco Balagna,
i Sindaci dei Comuni di:
- Andrate
- Carema
- Chiaverano
- Montalto Dora
- Nomaglio
- Quincinetto
- Settimo Vittone
- Tavagnasco
sulla base delle Deliberazioni dei Consigli comunali già assunte ed in via di discussione aventi per oggetto l’espressione d’indirizzo politico circa la realizzazione di un impianto sperimentale di coincenerimento di rifiuti speciali presso il sito industriale ex Alcan in loc. Grange del Comune di Borgofranco;
con il presente documento
AVVIANO
le attività di concertazione volte all’elaborazione del PIANO STRATEGICO PER LO SVILUPPO E LA VALORIZZAZIONE dei Comuni di Andrate, Carema, Chiaverano, Montalto Dora, Nomaglio, Quincinetto, Settimo Vittone, Tavagnasco, ovvero di uno strumento sovra comunale di indirizzo, in cui convergano le politiche di sviluppo locale attuate dai singoli enti, scelte e priorità dei diversi soggetti e organizzazioni interessati, con lo scopo di identificare un'idea di sviluppo per il territorio condivisa e attuare progetti comuni.
A tal fine si delineano gli obiettivi principali attesi, già definiti nell’ambito degli incontri, e le modalità di conseguimento.
In particolare l’attività è volta ad individuare politiche coordinate che attengano ai seguenti aspetti:
- qualità della vita, qualità ambientale e paesaggistica, sviluppo equilibrato;
- valorizzazione dei diversi paesaggi agricoli storici, conservandone le peculiarità e specificità e favorendo il recupero delle porzioni abbandonate e dell’agricoltura connessa (coltivazioni su terrazzamenti: vite e olivo; orticoltura, primizie ed erbe spontanee; castanicoltura; selvicoltura; alpeggi; pascoli; allevamento);
- sostegno all'economia agricola quale fattore di sviluppo locale;
- promozione turistica e creazione di un’offerta, sia di fondovalle che montana, che integri la fruizione dei beni culturali (pievi, castelli, ecomusei, architetture moderne), dei beni naturali (aree naturali protette, SIC, ZTN, anfiteatro morenico, laghi) e paesaggistici (borghi, nuclei rurali, paesaggi alpestri, punti panoramici), dei paesaggi agricoli storici (terrazzamenti e “Tupiun”) e delle connesse attività agricole, l’enogastronomia, l’accoglienza, la ricettività e l’attività sportivo-ricreativa;
- recupero e rifunzionalizzazione dei siti industriali dismessi: bonifica e riconversione che preveda nuove destinazioni ed attività produttive compatibili con gli aspetti sopraccitati, escludendo tutti i metodi di trattamento dei rifiuti a caldo, non compatibili e non coerenti con lo sviluppo sostenibile dei territori;
- qualità dell’aria: miglioramento delle attuali condizioni di qualità dell’aria, creazione banca dati locale delle attività presenti e monitoraggio;
- coordinamento delle azioni di pianificazione urbanistica;
La modalità individuata per la predisposizione del Piano strategico presuppone la partecipazione di diversi soggetti, associazioni ed organizzazioni presenti sul territorio, con le quali definire un programma di lavoro con le indicazioni sugli obiettivi da raggiungere e le azioni utili a questo scopo, per coordinare risorse non soltanto economiche, ma anche idee, progetti, proposte da mettere a disposizione del sistema locale.
L’elaborazione del Piano strategico sarà promosso e messo in atto dalle Amministrazioni firmatarie del presente documento in collaborazione con la Provincia di Torino e con il Dipartimento di Architettura del
Politecnico di Torino;Inoltre,
considerato che l’attività promossa dalla ditta Comimet s.r.l, autorizzata con Provvedimento dirigenziale n. 39-9353/2013, rilasciato dalla Provincia di Torino, ai sensi e per gli effetti degli artt. 208 e 211
del D.lgs. n. 152/2006, in corso di aggiornamento ed eventuali future attività di coincenerimento, incenerimento e pirogassificazione, nonché di trattamento a caldo dei rifiuti, risultano nettamente in
contrasto con le politiche locali condivise e soprarichiamate,RIVOLGONO ISTANZA ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE DELLA PROVINCIA DI TORINO
per l’assunzione dei necessari provvedimenti, al fine di non consentire l’avvio di attività in contrasto con le politiche locali sopra illustrate, fra cui la sperimentazione proposta dalla ditta Comimet srl, sottolineando che la libera iniziativa di un’impresa o società non può essere anteposta alle scelte di un intero territorio.