Incidenti di luglio e agosto 2013 al Gerbido: una valanga di violazioni ed inadempienze

velenoÈ ufficiale. TRM ha violato una quantità impressionante di norme dettate dall'autorizzazione integrata ambientale.

Lo sapevamo già e ne avevamo riferito, ma adesso lo ha messo nero su bianco la Provincia di Torino con una diffida a firma del dirigente Edoardo Guerrini (det. dirig. n°140 prot. 33886/2013 del 4/9/2013) pubblicata il 13 settembre all'Albo Pretorio (complimenti per la tempestività).

Il documento si riferisce a incidenti e violazioni di luglio-agosto, e nulla viene detto relativamente all'incidente dei primi di maggio. In realtà quest'ultimo è stato anche più grave, sia come emissioni che come inadempienze, ma i dati non ci sono (per inadempienza di TRM) quindi è tutto "condonato": basta far sparire le prove!

Ma torniamo alla diffida relativa al periodo luglio-agosto. La Provincia, basandosi sui dati dei tecnici ARPA, certifica che:

  • sono state enormemente superati i limiti di emissione: non solo quelli "normali", non solo quelli "di legge" ma anche i larghissimi e molto permissivi limiti "in caso di incidente. Per le polveri, ad esempio, si è arrivati al picco di 1342 mg/mc quando la media giornaliera limite è 10. Simile problema per le emissioni del velenoso monossido di carbonio.
  • in più occasioni in agosto si sono avute forti emissioni di CO e mercurio: ad esempio per quest'ultimo il 12 agosto si è raggiunto il valore di 255 microgrammi al metrocubo, contro un massimo previsto di 50.
  • in caso di superamento delle emissioni, l'alimentazione dei rifiuti dovrebbe essere automaticamente bloccata: è stato dimostrato dati tecnici alla mano che TRM ha continuato a buttare rifiuti in caldaia nonostante il superamento delle emissioni fregandosene delle conseguenze.
  • i fumi dovrebbero essere tenuti a più di 850 C° per evitare la formazione di cancerogeni: in più occasioni la temperatura è scesa ma i bruciatori (a metano) non sono intervenuti correttamente o non sono intervenuti del tutto, con buona pace delle emissioni di diossine e furani.
  • in agosto la linea di depurazione dei fumi tossici è stata disattivata mentre stavano ancora bruciando rifiuti: basta un click e l'inquinamento sale alle stelle. È assurdo che questo sia tecnicamente possibile.

A fronte di questa montagna di violazioni, inadempienze ed incidenti il provvedimento della Provincia (a maggiornanza PD) consiste in una roboante e molto aggressiva "diffida" con cui si chiede a TRM di "non farlo più"... Sanzioni? Neanche l'ombra!

Da parte loro, i vertici (politicizzati?) di ARPA, nonostante i dati dei loro tecnici, si affrettano a dichiarare ai media che "non c'è alcun pericolo né inquinamento" (frase credibilissima sfoderata ogni volta che enormi coltri di fumo nero si sollevano in aria). Del resto a fornire ampie rassicurazioni, è stata Antonella Pannocchia, responsabile del dipartimento torinese dell'agenzia e moglie del consigliere regionale Gianni Oliva, guardacaso del PD.

Infine, il cosiddetto "Comitato Locale di Controllo" tace su tutta la vicenda e si guarda bene dal controllare e rendere noto alcunché. Ma anche qui ricordiamo che questo organismo è presieduto (dominato?) da Erika Faienza, moglie del sindaco di Grugliasco anch'esso del PD.

Il sospetto che il PD (Partito della Diossina?) abbia qualche interesse a difendere il suo operato (sia politico che delle sue cooperative rosse) nascondendone le magagne sotto il tappeto dell'omissione e della disinformazione ci pare legittimo.

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