2 maggio 2013: guasto all'inceneritore del Gerbido ed emissioni fuori controllo!!
Come sospettavamo già da giorni, TRM ha confermato che il 2 maggio alle ore 18 si è verificato un guasto tecnico al nuovissimo inceneritore del Gerbido di Torino. Le foto mostrano che si sono evidentemente avute emissioni nocive fuori controllo, con un lungo pennacchio di polveri che si sono sollevate dalla ciminiera per molte ore. Secondo quanto riferito dall'ing. Di Bartolo di TRM, si è verificato un "guasto tecnico" dovuto alle piogge e che sostanzialmente ha causato un black-out all'impianto con "entrata in funzione di tutti i sistemi di sicurezza, che così sono stati collaudati".
È stato altresì riferito che "le centraline di monitoraggio hanno funzionato", ma COSA abbiano rilevato (chissà perché) non è stato detto, nè tantomeno scritto, e neanche è stato specificato se ci si riferisse al controllo al camino o alle centraline disseminate per Torino.
Al di là della propaganda, cosa vuol dire tutto ciò e come si spiegano i fumi biancastri e "polverosi" che per tutta la notte si sono diffusi su Torino e cintura? Vediamo di capirlo.
La linea fumi è costituita da una serie di filtri successivi, con ruoli e scopi diversi, e che secondo TRM trattengono il 99% delle sostanze nocive, lasciando passare teoricamente solo l'1%.
Il primo della serie è l'elettrofiltro, che serve proprio a trattenere le polveri volanti altamente nocive (rifiuti tossici da smaltire in discariche speciali). Ovviamente, durante un blackout, l'elettrofiltro non può funzionare e le polveri (PM10, PM2.5 ecc.) altamente tossiche ed impregnate di diossine, PCB, metalli pesanti non sono trattenute. Tuttavia non si possono nemmeno usare i filtri successivi, perché non sono fatti per ricevere queste abbondanti quantità di polveri.
Entrano pertanto in funzione i "sistemi di sicurezza" che servono a salvaguardare l'impianto (e non i cittadini e l'ambiente): in pratica riteniamo che i fumi altamente tossici e contaminati siano stati scaricati direttamente in ciminiera, bypassando i filtri, o comunque senza essere adeguatamente e completamente processati dalla catena di filtraggio. Anzichè l'1% di sostanze tossiche pubblicizzato da TRM, ne è stato quindi emesso il 100%, ovvero, se la matematica non è un'opinione, 100 volte il teorico "normale". Incidente simile s'è verificato a Brescia l'8/08/2012.
L'assenza di alimentazione avrebbe anche compromesso il sistema di controllo dei fumi, per cui nulla si sa di cosa sia stato realmente emesso. Dopo l'incidente, l'inceneritore è completamente stato fermato dal giorno 3 maggio. Silenzio totale sui mezzi d'informazione. Notiamo altresì che l'8 maggio sul sito di TRM è apparsa la notizia che ripostiamo nel seguito:
Dal 1 maggio 2013 l’impianto è entrato in esercizio provvisorio
8 Maggio 2013
Tutte le parti di impianto necessarie per il processo di combustione, depurazione dei fumi e recupero energetico sono state completate e – progressivamente – vengono sottoposte a test.
Alcune porzioni sono ancora da completare, tuttavia si tratta di coperture o di edifici non direttamente collegati al processo principale: le palazzine uffici, la viabilità interna, la sistemazione a verde.
Nell’ambito delle operazioni di commissioning (avviamento) e dopo aver ricevuto parere positivo da parte degli organi di controllo, dal mese di aprile è iniziato il conferimento dei rifiuti nella quantità sufficiente per poter sottoporre a test la prima linea. Nel corso di tale attività, la linea fumi relativa alla linea in funzione è regolarmente attiva, così come il sistema di recupero dell’energia.
Nell’impianto si susseguono momenti di attività a momenti di fermo; tale alternanza è necessaria per consentire tutte le regolazioni dei diversi dispositivi.
A partire dal 1 maggio l’impianto è entrato in esercizio provvisorio, un periodo nel quale si dovrà realizzare il collaudo prestazionale dell’impianto che durerà almeno 12 mesi o comunque fino a quando l'impianto sarà in grado di offrire le prestazioni garantite dall’appaltatore.
La volontà di nascondere i fatti sotto una spessa coltre di propaganda è più che palese. Comunque è tragicamente comico che l'impianto sia "entrato in esercizio provviosorio" l'1 e sia andato in guasto ed abbia vomitato fumi tossici il 2: felicitazioni!
In seguito ARPA ha confermato che durante l'incidente occorso all'inceneritore del Gerbido il 2 e 3 maggio 2013 non si sa che emissioni inquinanti ci siano state, perché la centralina di controllo posta a camino (e costata 1.65 milioni di euro) è andata in black-out.
ARPA ha evidenziato che i comportamenti di TRM durante l'incidente sono stati ritenuti non pienamente conformi alle autorizzazioni ambientali, e pertanto ARPA stessa ha segnalato il comportamento di TRM alla magistratura.
Vi invitiamo quindi tutti a partecipare alla prossima manifestazione contro l'inceneritore che si svolgerà l'11 maggio prossimo.