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  1. PEDIBUS E BICI PER MUOVERE GLI SCOLARI

    PEDIBUS  E  BICI  PER  MUOVERE  GLI  SCOLARI  Siamo tutti preoccupati per l' inizio della scuola il prossimo14 settembre.

    Temi: 
  2. Discarica di Ghemme

    Posizionata a est del comune di Ghemme sulla SP22 verso  il comune  Cavaglio d'Agona sul lato destro.

    coordinate su google.map: https://www.google.it/maps/place/28074+Ghemme+NO/@45.614585, 8.456732

    La discarica, piu' un kilometro quadrato di boschi, sono posti sotto sequestro dalla forestale in data 01/12/2016 per eccesso di inquinamento da percolato.

    La stampa:

  3. Bocciato anche il piro di Mosezzo

     con un sospiro di sollievo abbiamo appreso che il progetto del pirogassificatore di San Pietro Mosezzo è stato bocciato ieri giovedì 25 febbraio all' unanimità alla prima riunione della Conferenza dei Servizi della Provincia di Novara. Di ciò ci rallegriamo insieme ai cittadini di San Pietro Mosezzo e dei comuni limitrofi, Novara compresa,per lo scampato pericolo. Vorremmo tuttavia esprimere alcune perplessità.

  4. La corretta gestione dei pneumatici fuori uso in Italia

    Piu' volte ci siamo addentrati nel reciclo dei pneumatici.

    Dall'utilizzo industriale per creazione di tappeti  , asfalti e altri aglomerati.

    a quello artigianale di corde con postata fino a 30 quintali o all'utilizzo in fondamenta o massicciate/terrapieni, in edilizia come muri e fondamenta oppure semplicemente come sandali ecc.

    Luoghi: 
  5. Discarica di Alice Castello fianco dell'autostrada Torino Aosta

    Finalmente dopo mesi di pressione da parte del Movimento 5 Stelle è arrivata la riposta del Ministero dell’Ambiente per quel che concerne la vergognosa situazione della discarica di Alice Castello. Una situazione, è bene ricordarlo, che va avanti dal 2006 e che sta provocando gravi danni alla zona del vercellese. Il Ministro ci fa sapere che sono stati richiesti e acquisiti diversi documenti presso la Provincia di Vercelli e che i controlli proseguiranno nei prossimi mesi. Bene!

    Luoghi: 
  6. Umbria dei veleni

    Vuoi vivere con mille euro al mese in quattro coltivandoti i tuoi ortaggi? Non puoi, anche se vivi nella campagna umbra. Lì, infatti, non solo non puoi irrigare il tuo orto con l’acqua di falda, ma non ci puoi nemmeno lavare i piatti, talmente è inquinata. È l’Italia in cui si finge di compensare gli sprechi con l’Imu, dove c’è chi preferisce morire di inquinamento che “morire di fame”. Ma anche di chi vede peggiorare le sue condizioni proprio a causa di un ambiente sempre più avvelenato – guarda caso dagli stessi che hanno convinto le masse che senza veleni non si può più vivere.

  7. A Mottalciata (Biella) impianto di cogenerazione con grassi animali

    A Mottalciata (BI) si è costituito il Comitato denominato "LA SALUTE INNANZITUTTO" poiché la Greenoil SRL ha chiesto l'autorizzazione per fare un impianto che tratterà:

     

    1) 7000 Kg al giorno di rifiuti della cucina e ristorazione (oli vegetali esausti e grassi animali) da cui ottenere circa un pari quantitativo di bioliquido da cedere a terzi.

     

    Temi: 
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  8. Rifiuti Zero Piemonte-Zero Waste Piemonte

    Torino, li 30 novembre 2015

    Egregi Amministratori,

    Siamo lieti di informarvi che il 15 settembre 2015 si è costituita, conformemente alla Carta Costituzionale ed ai sensi della Legge 266/1991, l'Organizzazione di volontariato Rifiuti Zero Piemonte-Zero Waste Piemonte (RZP) con sede legale nel Comune di Torino.

    L’Associazione, ispirandosi ai principi della solidarietà sociale, si prefigge di:

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  9. waste end 2

    Questo progetto come i precedenti non possono essere condivisi dal Carp. Siamo rammaricati Che Claudio Cavallari fondatore del CARP possa averlo appoggiato anche se al di fuori del CARP e che Pro Natura ne condivida gli obbiettivi. WAST end 2 

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  10. Impatto dell'abbigliamento / moda sull'ambiente

    Oltre a quello riportato sul cartellino, i capi d'abbigliamento hanno anche un altro prezzo: quello ambientale. A calcolarlo, nel dettaglio, è un rapporto dell'Agenzia danese per la protezione ambientale, secondo cui una semplice t-shirt di cotone costa 22 corone, 2,95 euro, in termini di acqua, fertilizzanti ed energia necessari a produrla.

    Ecco perché, dice il governo danese, occorrerebbe evitare l'usa e getta dei vestiti, puntando sul riciclo e su capi di qualità, più duraturi.

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