Contenuti riguardanti "TRM - CLdC"

  1. Resoconto sullo studio SpoTT (monitoraggio biologico inceneritore del Gerbido) il 20 marzo 2019: solita propaganda

    I dati del monitoraggio sanitario degli inquianti emessi dall'inceneritore del Gerbido (progetto SpoTT) saranno illustrati alla popolazione nel corso di un incontro pubblico programmato per mercoledì 20 marzo alle 20:30 presso la Cascina Roccafranca di via Edoardo Rubino 45 a Torino.

    Secondo il "Comitato Locale di Controllo sul Termovalorizzatore del Gerbido" i dati sarebbero "rassicuranti": in realtà si sa dal 2013 che questo monitoraggio avrebbe dato questi risultati. Come mai?

    Secondo ARPA,

  2. Mercurio, radioattività... ma i controlli all'inceneritore di Torino-Gerbido ci sono?

    E' notizia di oggi che a febbraio (evviva la tempestività) l'inceneritore di Torino-Gerbido ha bruciato dei rifiuti radioattivi, emettendo quindi i residui dal camino.

    Secondo l'ARPA come al solito "non c'è stato alcun rischio per la popolazione" (ne dubitavate?).

  3. Emissioni di mercurio dall'inceneritore del Gerbido: si sapeva almeno dal 2014

    Apprendiamo dalla relazione dell'ARPA (riportata anche in allegato) che le emissioni anomale di mercurio dall'inceneritore di Torino-Gerbido erano note quantomeno fin dal 2014. Si sono ripetute nel 2015 e nel 2016, ma con episodi non chiariti già nel 2013. Ma solo qualche giorno fa l'informazione è stata resa nota.

  4. All'inceneritore di Torino rifiuti da tutta Italia. E noi respiriamo...

    Sono circa due anni che l'inceneritore di Torino-Gerbido brucia rifiuti provenienti dalla Liguria, in base ad accordi fra i politici precedenti ai 5 stelle  e la giunta di centrodestra della riviera. Si tratta di ben 70'000 tonnellate all'anno, che producono lauti incassi per TRM (società privatizzata che gestisce l'inceneritore) ed abbondanti veleni (diossine, mercuiro polveri) per gli abitanti di Torino e Provincia nonchè per chi consuma cibi (latte, verdure, grano, mais... ecc) prodotti nella zona.

  5. Chiarezza sul "vapore" che esce dall'inceneritore del Gerbido: i veleni ci sono ma non si vedono

    Molto spesso i cittadini segnalano che si vedono, specie durante la notte, grandi quantità di fumo provenire dall'inceneritore di Torino Gerbido.

    Regolarmente, sia TRM che i vari enti preposti al controllo diffondono informazioni tranquillizzanti affermando che si tratta "solo di vapore" e che pertanto non c'è da preoccuparsi, e questa informazione viene divulgata da giornali e TV. Ma è vero?

     

  6. La società TRM

    logo trm

    Trattamento Rifiuti Metropolitani S.p.A. (o TRM) è la società privata proprietaria dell'inceneritore di Torino Gerbido. Pur essendo nata come società di proprietà pubblica, è stata (s)venduta per esigenze "di cassa" dal Comune di Torino alle società IREN spa e al fondo F2i di Vito Gamberale.

    Ripercorriamone la storia.

  7. Salta il convegno dei medici ISDE sui rischi dell'inceneritore

    Giorni fa è uscito su Repubblica un articolo dal titolo "Cinque stelle in imbarazzo, salta il convegno medico sui rischi dell'inceneritore"

    Il "giornalista" attribuisce la causa del mancato appuntamento a fantomatiche "tensioni tra Movimento 5 Stelle e ambientalisti". In realtà non ci risulta che il M5S c'entri qualcosa. Ma partiamo dall'inizio.

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  8. A fuoco un generatore di emergenza dell'inceneritore di Torino

    Vi ricordate nel 2013 quando mancò la corrente alla linea 1dell'inceneritore di Torino e pure il mancato funzionamento del generatore di emergenza, con la conseguenza di una combustione totalmente incontrollata dell'immondizia e relativo elevato inquinamento? Guasto molto comune agli inceneritori: l'anno prima accadde a Milano.

  9. IREN combatte la raccolta differenziata per favorire i suoi inceneritori

    IREN è la multiutility proprietaria degli inceneritori di Torino (tramite TRM) e di Parma.

    Luoghi: 
  10. Aria più pulita nel 2013 a Torino. Evviva. Invece oggi nel 2015...

    Così esordiva l'assessore all'ambiente Enzo Lavolta nel 2013 citando un rapporto ARPA, ma si è ben guardato di dire che la stessa ARPA nel medesimo rapporto aveva evidenziato che questo risultato era stato possibile "grazie alla pioggia incessante del 2012 e del 2013".

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