Contenuti riguardanti "Salute e controlli"

  1. Blocco dei diesel. E l'inceneritore no?

    Un'auto diesel euro 5 o 6 deve percorrere da 4 a 6 milioni di km per emettere gli stessi NOx e PM10 che l'inceneritore emette in UN SOLO giorno.

    Ma sono alcuni mesi si ripetono frequentemente i blocchi del traffico con presunte finalità "antismog", soprattutto a carico delle demonizzate auto diesel fino all'Euro4, mentre l'inceneritore (o meglio tutti gli inceneritori della pianura padana) non vengono limitati in nessun modo. Problemi e limiti sono a carico solo dei cittadini.

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  2. Resoconto sullo studio SpoTT (monitoraggio biologico inceneritore del Gerbido) il 20 marzo 2019: solita propaganda

    I dati del monitoraggio sanitario degli inquianti emessi dall'inceneritore del Gerbido (progetto SpoTT) saranno illustrati alla popolazione nel corso di un incontro pubblico programmato per mercoledì 20 marzo alle 20:30 presso la Cascina Roccafranca di via Edoardo Rubino 45 a Torino.

    Secondo il "Comitato Locale di Controllo sul Termovalorizzatore del Gerbido" i dati sarebbero "rassicuranti": in realtà si sa dal 2013 che questo monitoraggio avrebbe dato questi risultati. Come mai?

    Secondo ARPA,

  3. Il monitoraggio sanitario "SPoTT" sull'inceneritore svela... una bufala!

    In maniera molto poco appariscente (chissà perché?) alcuni organi di informazione meno noti hanno dato la notizia secondo cui lo studio sanitario sull'inceneritore di Torino (denominato "Programma SPoTT") rivela metalli nel sangue, ma l'imputato sarebbe il traffico auto. Ma è proprio vero? Ovviamente no.

  4. Allarme inceneritore: i metalli pesanti hanno contaminato i bambini

    Nello scorso Aprile una grave notizia è passata sotto silenzio ma è stata pubblicata da alcune testate giornalistiche, ad esempio l'Avvenire: secondo la testata giornalistica, l'analisi dell'ISDE sulle unghie dei bambini residenti nei dintorni dell'impianto di Torino-Gerbido ha evidenziato un forte aumento di sostanze tossiche nei bambini dopo l'accensione dell'inceneritore. Un papà ha dichiarato che le analisi hanno evidenziato nelle unghie di suo figl

  5. Mercurio, radioattività... ma i controlli all'inceneritore di Torino-Gerbido ci sono?

    E' notizia di oggi che a febbraio (evviva la tempestività) l'inceneritore di Torino-Gerbido ha bruciato dei rifiuti radioattivi, emettendo quindi i residui dal camino.

    Secondo l'ARPA come al solito "non c'è stato alcun rischio per la popolazione" (ne dubitavate?).

  6. Emissioni di mercurio dall'inceneritore del Gerbido: si sapeva almeno dal 2014

    Apprendiamo dalla relazione dell'ARPA (riportata anche in allegato) che le emissioni anomale di mercurio dall'inceneritore di Torino-Gerbido erano note quantomeno fin dal 2014. Si sono ripetute nel 2015 e nel 2016, ma con episodi non chiariti già nel 2013. Ma solo qualche giorno fa l'informazione è stata resa nota.

  7. Dove vanno i fumi dell'inceneritore di Torino-Gerbido?

    Molti credono, a torto, che un inceneritore sia un problema solo locale. Basta essere a qualche chilometro per stare al sicuro? Ovviamente no.

  8. Tumore al polmone: +36% dal 2015 al 2017. C'entra l'inceneritore?

    In un articolo su La Stampa la professoressa Silvia Novello, membro del direttivo nazionale Aiom, dell’Oncologia Medica all’Università di Torino e responsabile dell’Oncologia Toracica del San Luigi di Orbassano afferma che:

  9. Salta il convegno dei medici ISDE sui rischi dell'inceneritore

    Giorni fa è uscito su Repubblica un articolo dal titolo "Cinque stelle in imbarazzo, salta il convegno medico sui rischi dell'inceneritore"

    Il "giornalista" attribuisce la causa del mancato appuntamento a fantomatiche "tensioni tra Movimento 5 Stelle e ambientalisti". In realtà non ci risulta che il M5S c'entri qualcosa. Ma partiamo dall'inizio.

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  10. Smog altissimo a Torino, ma la propaganda aveva appena detto: "mai cosi basso"...

    A fine anno 2016 "mai così basso lo smog a Torino" (articolo della stampa del 02/11/2016). Oggi invece si susseguono situazioni drammatiche (notizia ANSA del 2 di febbraio) tanto da rischiare una multa dall'Unione Europea.

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