Notizie Ambiente n. 6
NOTIZIE AMBIENTE N. 6 - 15 maggio 2021
INDICE
1. Depuratore di Momo (NO) delle acque versate in agogna
2. Incontro appello ambiente- usb novara( 04. 05. 2021)
3. La fauna selvatica nei dintorni di novara
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1.DEPURATORE DI MOMO( NO) DELLE ACQUE VERSATE IN AGOGNA
Sui giornali dei giorni scorsi leggiamo che le acque in uscita dal depuratore di Momo e versate nell' Agogna non rispettano i limiti di sicurezza stabiliti dalla legge. Ad affermarlo è l' ARPA Piemonte. Dai giornali apprendiamo anche che il suddetto depuratore è in grado di trattare soltanto le acque degli scarichi civili, mentre a questi scarichi civili si sono aggiunti nel tempo anche gli scarichi industriali. Il depuratore sarebbe oggi sottodimensionato per trattare tutti questi scarichi, perciò l' acqua dell' Agogna dopo Momo, e quindi anche a Novara, arriva inquinata. La cosa preoccupa, perché quest' acqua serve anche ad alimentare i terreni agricoli delle nostre zone. Chiediamo al Comune di Novara e alla Provincia di chiarire questa situazione a beneficio di tutti i cittadini.
Fabio Tomei- CARP Novara ODV
2. INCONTRO APPELLO AMBIENTE- USB NOVARA( 04. 05. 2021)
All’incontro hanno partecipato rappresentanti dell’ Unione Sindacale di Base (U.S.B.) e dell’Appello per la Tutela Ambientale.
All’inizio della conferenza on line, Cesare B. dell’ Associazione Ernesto Ragazzoni di Orta, informa che è in corso la costituzione dell' ARCHIVIO BERMANI supportato finanziariamente dalla Fondazione Comunità Novarese (F.C.N.). Maggiori informazioni sono sul sito di F.C.N. E' possibile versare piccole donazioni via internet a favore dell' Archivio Bermani.
1)SANITA' DECENTRATA SUL TERRITORIO
Marco C., medico di famiglia e rappresentante di Medici per l' Ambiente (ISDE), parla della prevenzione rimaria, intesa come monitoraggio dell' inquinamento ambientale, o causa principale delle malattie.
Romeo C. per U.S.B. ricorda che a Novara manca un quadro delle condizioni di salute della popolazione, manca un piano di prevenzione primaria, in particolare all' interno delle fabbriche.
Si interviene soltanto in caso di incidente. L' organizzazione della Sanità è tutta accentrata in Regione, in gran parte delegata ai privati. Negli anni i fondi pubblici per la Sanità sono stati tagliati.
La situazione all' interno delle R.S.A. è preoccupante. I distretti territoriali sono stati chiusi.
I servizi di pulizia e igiene negli ospedali sono privatizzati e ridotti all' osso, andrebbero gestiti direttamente dal pubblico. Annuncia un' inziativa USB- Medicina Democratica per i prossimi 21- 22 maggio.
2)TRASPORTO PUBBLICO E MOBILITA' SOSTENIBILE
Paolo A., già Consigliere Regionale, propone la riforma della bigliettazione attraverso il sistema BIP con pagamento posticipato. Si avrà così un aumento dell' uso del trasporto pubblico. Il sistema BIP già funziona in provincia di Torino. Ricorda il progetto del Corridoio Ferroviario Reno- Alpi, occasione unica per risolvere la crisi del trasporto pubblico nel Piemonte Orientale.
3)FORESTAZIONE A NOVARA
Michela C. propone la creazione di posti di lavoro utili nella cura e la protezione dell' ambiente: forestazione, manutenzione non distruttiva della rete irrigua
C'era una volta... la fontana dei Lucci
https://youtu.be/wMZR-zzHgXURomeo C..concorda.
4)LOGISTICA O ISTRUZIONE E RICERCA NEL FUTURO DI NOVARA?
Fabio T. sostiene che i novaresi si trovano davanti ad un bivio e quindi dovranno scegliere tra queste due alternative: logistica da una parte e istruzione e ricerca dall' altra. Novara vuole diventare una città universitaria, oppure una città portuale, fatta di cemento, di traffico automobilistico in crescita, di inquinamento, di bassi salari, ecc.?
La logistica crea nuovi posti di lavoro, oppure li distrugge? Qual' è il bilancio occupazionale e qual' è la qualità del lavoro ( precarietà, ecc.)? Il progetto della superstrada Novara- Vercelli è al servizio della logistica.
Romeo C. condivide. E' necessario raccogliere dati sulle conseguenze occupazionali e salariali dello sviluppo della logistica a Novara.
5)CONCLUSIONI
Sono possibili azioni comuni da parte di Appello Ambiente e USB circa:
a)approfondimento sulle condizioni di sicurezza sanitaria nelle RSA locali
b)servizi di pulizia e igiene negli ospedali
c)implementazione del sistema BIP per la bigliettazione nei trasporti
d)progetto superstrada Novara- Vercelli.
Devono essere approfonditi i seguenti argomenti:
e)lavori utili per: forestazione, manutenzione rete irrigua nei campi
f)analisi delle conseguenze occupazionali e salariali dello sviluppo locale della logistica.
E' previsto un aggiornamento in occasione della prossima manifestazione del 21- 22 maggio p.v.
Fabio Tomei p. Coordinamento Appello Ambiente
3. LA FAUNA SELVATICA NEI DINTORNI DI NOVARA
Abbiamo letto dell’allarme di Confagricoltura e Coldiretti riguardante i danni alle coltivazioni prodotti dai cinghiali nella provincia di Novara e del successivo intervento dei selecontrollori. Il metodo a cui si fa ricorso ogni anno è sempre dunque la caccia, che però è del tutto inefficace. E seri studi scientifici lo hanno dimostrato.
La caccia aumenta la mobilità dei cinghiali: andare nei boschi a catturarli o ucciderli li spinge ad allontanarsi dai boschi, a rifugiarsi in aree dove i cacciatori non li possono raggiungere, come i centri abitati e i bordi delle strade, senza contare che gli esemplari giovani, privati delle loro guide adulte, vagano ancor di più ovunque alla ricerca di cibo.
Non solo, ma paradossalmente la caccia accresce il numero dei cinghiali poiché aumenta la fertilità della specie. Uccidendo gli esemplari più grossi, si eliminano sia le femmine “matriarche” sia i maschi più anziani. Le “matriarche” sono le uniche femmine che in condizioni normali si riproducono perché con i loro messaggi ormonali inibiscono la riproduzione delle più giovani, loro figlie. In seguito alla loro scomparsa, le femmine giovani entrano in estro e si accoppiano. Inoltre, uccidendo i maschi più anziani, quelli che controllano un territorio abitato da più matriarche, si sostituiscono maschi con una bassa carica spermatica con animali giovani e ad altissima carica. Il risultato è un passaggio dai quattro-sei cuccioli per stagione della matriarca a venti-trenta di tutte le figlie insieme.
La dieta dei cinghiali è costituita prevalentemente da frutti di piante forestali, bulbi, rizomi, radici; ma possono anche nutrirsi di insetti, uova, e piccoli animali. Se questi alimenti non sono reperibili, aumenta il consumo di piante coltivate quali ad esempio cereali, patate e girasole. Secondo vari studiosi vi è un rapporto inversamente proporzionale tra intensità di frequentazione delle colture e disponibilità di alimenti quali ghiande e faggiole.
Nei nostri territori però non solo scarseggia cibo nei boschi ma scarseggiano anche i boschi e purtroppo negli ultimi anni ne sono stati abbattuti diversi. Mancano inoltre i corridoi ecologici,cioèquei percorsi che permettono di collegare tra loro le aree naturali e che nei nostri territori non sarebbero da inventare in quanto sono ricchi di corsi d’acqua, ma purtroppo una gran parte delle rive di questi corsi, pur se demaniali, sono state e sono disboscate e desertificate, e quindi non possono svolgere la loro naturale funzione.
Allora occorre proteggere i boschi e crearne immediatamente altri. Occorre proteggere le rive dei nostri corsi d’acqua e permetterne il loro sano rimboschimento. La fauna selvatica proprio in quanto tale non sarà più costretta a cercare cibo nei campi coltivati o a passarci sopra dato che troverebbe altre strade a lei più congeniali.
Le associazioni degli agricoltori sostengono che un motivo importante per gli abbattimenti dei cinghiali è la possibilità che siano un veicolo di trasmissione della peste suina ai maiali di allevamento. Bisognerebbe seriamente invertire la prospettiva in quanto è ormai indispensabile aprire un discorso serio sugli allevamenti intensivi che sappiamo essere focolaio di malattie virali causate soprattutto delle condizioni inaccettabili in cui gli animali sono costretti a vivere.
Occorre modificare il nostro approccio verso gli animali e considerali esseri viventi quali essi sono, esseri che oltretutto sfruttiamo a nostro beneficio, dunque a maggior ragione degni di essere trattati con rispetto.
Bisogna trovare un percorso che sia di convivenza tra noi e la natura. Il più possibile armonico.
Oltre a proteggere e incrementare i boschi e le aree naturali, vi è un metodo semplice, economico e molto efficace per difendere i campi dalle intrusioni della fauna selvatica: quello di installare le recinzioni elettrificate.
Per evitare gli incidenti stradali ci sono tecnologie molto semplici che emettono luci e suoni che spaventano l’animale che si avvicina a bordo strada e avvertono il guidatore, ma purtroppo l’uso di queste tecnologie è ancora molto limitato.
Maria Luisa Tornotti p. Comitato Albero Amico