Notizie Ambiente n. 3
NOTIZIE AMBIENTE N. 3 - 31 marzo 2021
INDICE
1. Comunicato stampa sull'incontro in videoconferenza con il candidato sindaco A. Canelli
2. Comunicato stampa di Appello Tutela Ambiente: Chiediamo trasparenza su piano tutela
ambiente novara
3. E' nato il Biodistretto del Riso Piemontese
4. Chiare fresche e dolci acque...
5. Richieste al sindaco A. Canelli dal Comitato Albero Amico
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1.COMUNICATO STAMPA SULL'INCONTRO IN VIDEOCONFERENZA CON IL CANDIDATO SINDACO A. CANELLI
Martedi 16 marzo u.s. i rappresentanti delle associazioni dell'Appello Tutela Ambientale hanno intervistato il candidato sindaco alle prossime elezioni comunali Alessandro Canelli, dopo l'intervista di un mese fa all' altro candidato sindaco Nicola Fonzo.
L' incontro , trasmesso in diretta, ha avuto ottima partecipazione di pubblico ed è disponibile su Facebook e You- Tube.
https://www.youtube.com/watch?v=s8Nsy00rFBw
https://www.facebook.com/Appello-per-la-Tutela-Ambientale-Novara-5307702...
Tra gli argomenti di accordo con Canelli ricordiamo: l' impegno a realizzare il nuovo regolamento comunale del verde, il collegamento ferroviario diretto Novara- Malpensa, la fermata TAV a Novara.
Tra i molti argomenti di disaccordo citiamo:la cementificazione del quartiere di Pernate, la realizzazione della superstrada a quattro corsie Novara Vercelli a fianco dell' autostrada a sei corsie, nessuna garanzia sui modi e tempi di stesura del nuovo Piano Regolatore di Novara, nessuna misura per migliorare la qualità dell' aria, nessuna risposta sulle acque reflue provenienti dal CIM , nessuna rinuncia all' inceneritore rifiuti a Novara, nessuna garanzia sulla destinazione pubblica dell' area centralissima dell' attuale Ospedale, nessuna garanzia di riduzione dei sovrabbondanti 3100 posti auto del nuovo Ospedale.
Canelli poi non ha risposto alle domande sulle compensazioni verdi del polo di Agognate tranne che a quelle relative alla piantumazione già esistente di 8000 circa piccolissimi alberelli a Sud di Agognate. Però si è dilungato molto a raccontare i numeri degli alberi novaresi, benché non gli fosse stata rivolta alcuna domanda a riguardo. La campagna elettorale da oggi a ottobre è ancora lunga. Torneremo su questi temi.
Fabio Tomei p. Coordinamento Appello Ambiente
2.CHIEDIAMO TRASPARENZA SU PIANO TUTELA AMBIENTE NOVARA
E' lodevole l' intenzione del Comune di Novara di difendere il nostro territorio dalla colata di cemento e asfalto che ci sta sommergendo con poli logistici, superstrade, supermercati a danno della nostra agricoltura, dei nostri boschi, dell' acqua che beviamo, dell' aria che respiriamo
Siamo interessati e disponibili a collaborare col Comune di Novara per definire un vero Piano per la tutela del nostro Ambiente.
Siamo però preoccupati davanti alla bozza di questo Piano, presentata ieri 24.03 in videoconferenza alle associazioni ambientaliste, riunite nella Consulta Ambiente Comunale.
Chiediamo pertanto i seguenti chiarimenti in nome della trasparenza.
Primo, chiediamo nomi e qualifiche professionali di coloro che hanno steso questa bozza di Piano.
Secondo, chiediamo che questa bozza esca dal generico e parli di argomenti concreti, delle compensazioni verdi di Agognate, del rischio idrogeologico di Pernate a fronte delle esondazioni dei Terdoppio.
Terzo, chiediamo garanzie che il Piano in gestazione venga applicato da tutte le aziende che operano o intendono operare a Novara e nei Comuni limitrofi.
Quarto, chiediamo che innanzitutto il Comune di Novara si impegni a fare rispettare la normativa vigente in difesa dell' Ambiente:
V.I.A.( Valutazione Impatto Ambientale), V.A.S.( Valutazione Ambientale Strategica),
V.I.S.( Valutazione Impatto Sanitario).
In assenza di questi chiarimenti e dei relativi impegni da parte del Comune, temiamo fortemente che il Piano Tutela Ambiente in gestazione si risolva in una predica nel deserto, in buona sostanza in un' operazione di " greenwashing", ossia di verniciatura di verde di progetti di cementificazione.
Appello Ambiente
3. E' NATO IL BIODISTRETTO DEL RISO PIEMONTESE
Costituito il Biodistretto del riso piemontese, associazione per la produzione biologica e promozione della biodiversità agraria. Il sodalizio nasce nel cuore della Baraggia, a cavallo tra le province di Vercelli e Biella, dalla volontà di un coeso gruppo di agricoltori bio, con l'obiettivo di valorizzare e diffondere l'agricoltura biologica. Quest'ultima intesa non solo come semplice pratica agronomica, ma anche come progetto culturale di un modello sostenibile per la gestione delle risorse e come scelta utile alla sicurezza ed alla sovranità alimentare.
Tra le finalità dell'associazione trova ampio spazio la promozione, la tutela e la diffusione del patrimonio di conoscenze e tecniche colturali originali e naturali applicate alla risicoltura nate proprio in Baraggia. Come, ad esempio, la "pacciamatura verde", scoperta e diffusa dal pioniere Fulvio Stocchi ed applicata da molti agricoltori appartenenti al Biodistretto.
Un ruolo di primo piano è riservato all'impegno per la tutela del territorio di Baraggia, con le sue peculiarità uniche, come l'Isoetes Maliverniana. Una pianta in via d'estinzione, con una grandissima importanza dal punto di vista biologico essendo l'unica felce endemica italiana presente ormai solo in Baraggia, spesso nei pressi delle risaie bio. L'isoetes è un indicatore ecologico, ovvero un organismo vivente particolarmente sensibile all'inquinamento ambientale.
L'associazione si propone inoltre di promuovere la coltivazione di antiche varietà di riso, nuove varietà che siano sostenibili per l'ambiente, oltre ad attività di ricerca, informazione e divulgazione.
"La costituzione del Biodistretto – afferma il Presidente Gianpaolo Andrissi, ambientalista e docente di biologia – rappresenta un primo, significativo, passo per sostenere lo straordinario percorso avviato con coraggio dai risicoltori biologici di Baraggia. Un lavoro che sta portando ad importanti risultati sul fronte della produzione agricola sostenibile, in armonia con le leggi naturali e con prodotti che conquistano crescenti fette di mercato. Produrre ottimo riso senza ricorrere a fertilizzanti o erbicidi chimici si può, ha effetti benefici sulla natura, ed in questi anni se sono accorte parecchie persone. Risicoltori, consumatori ed anche importanti realtà in ambito accademico. Occorre quindi proseguire su questa strada per diffondere, sempre di più, la conoscenza di un modo nuovo, ed antico allo stesso tempo, di coltivare il riso".
"Pieno sostegno a questa iniziativa da parte dell'amministrazione comunale di Rovasenda – sottolinea il primo cittadino Gian Paolo Baietti – abbiamo messo a disposizione i locali della biblioteca per la sede dell'associazione. Speriamo possano essere utilizzabili al più presto, pandemia permettendo. Siamo pronti a collaborare in futuro ad iniziative di promozione per questa importante produzione del nostro territorio".
Di seguito si riportano i soci fondatori del Biodistretto del riso piemontese: Maria Di Rovasenda Biandrate, Cascina Teglio – Rovasenda (VC); Daniele Cozzi, Cascina Carolina Rovasenda (VC); Marco Ducco, Cascina Angiolina Buronzo (VC) – Brusnengo (BI); Marco Fassone, Cascina Fassone Rovasenda (VC); Gualtiero Freiburger, ex dirigente Regione Piemonte; Goio Giuseppe, azienda Goio Giuseppe Rovasenda (VC) – Masserano (BI); Goio Stefania, Azienda Agricola Goio Stefania Rovasenda (VC); Mussa Manuele, Una Garlanda Rovasenda (VC).
4. CHIARE FRESCHE E DOLCI ACQUE...
Il rapporto dell'uomo con l'acqua è sempre stato biunivoco, e il recente cambiamento climatico lo sta sottolineando sempre più. Senza disponibilità di acqua di buona qualità non sono sostenibili insediamenti umani, coltivazioni e attività produttive. L'acqua è un bene prezioso e come tale andrebbe trattato, scrupolosamente e con rispetto, anche perché è spesso vettore di disastri agli insediamenti umani (alluvioni, dissesti eccetera). Questo articolo vuole porre l'accento su quanto poco vengono considerate le risorse idriche nel comune di Novara, presentando due esempi raccolti recentemente dal Comitato per Pernate.
Il primo esempio riguarda la vasca di trattamento delle acque di prima pioggia dell'insediamento logistico CIM S.p.A. Il Comitato è attivo con segnalazioni circa il malfunzionamento di questo impianto sin dal 2006. Nel presente anno in particolare sono state effettuate due segnalazioni; la prima il 2 gennaio u.s. che riportava come l'impianto di trattamento acque meteoriche dell'insediamento CIM S.p.A. stesse immettendo nel torrente Terdoppio, acque reflue di seconda pioggia potenzialmente inquinanti, Comitato per Pernate.
Scarico in Terdoppio con Serranda di deflusso diretto aperta, evidenti tracce di idrocarburi in superficie
Successivamente a questa segnalazione è stato inserito (dopo più di 15 anni) un livello-stato che apre e chiude autonomamente la serranda di scarico diretto in Terdoppio (2° pioggia) evitando quindi pericolosi sversamenti. La seconda segnalazione invece è stata effettuata in data 6 marzo u.s. e ha avuto come obiettivo l'inefficacia effettiva del sistema di depurazione: si è verificato infatti, a valle di un evento piovoso che la filtrazione delle acque di prima pioggia non fosse visibilmente efficace.
Scarico diretto in Terdoppio post depurazione
Il secondo esempio di maltrattamento delle acque nel nostro comune riguarda le acque nere da fognatura civile. Sempre nel comune di Pernate si è segnalato alle autorità competenti come la stazione di pompaggio verso il depuratore abbia uno scarico in un fontanile agricolo completamente abusivo (non autorizzato dal consorzio irriguo del fontanile). Tale scarico funge da sfogo naturale del pompaggio quando le griglie di filtrazione sono intasate e quando gli eventi piovosi aumentano la portata da smaltire. Questo grave fatto si verifica ogniqualvolta si abbiano piogge persistenti superiori alle 12 ore e costituisce un grave danno in quanto rende tale fontanile a tutti gli effetti una fogna a cielo aperto con miasmi e quant'altro. Tale evenienza è ancor più dannosa se consideriamo che tali acque in primavera sono utilizzate per l'irrigazione delle risaie nella loro totalità. La segnalazione, inviata alle autorità competenti in data 7 febbraio u.s. non ha ancora trovato risposta né soluzione.Comitato per Pernate.
In questo contesto di degrado e incuria delle acque suonano vuote le parole del PIANO PER LA LOGISTICA SOSTENIBILE NOVARESE che richiede un utilizzo più efficiente delle acque meteoriche in ottica di integrazione con le reti irrigue agricole e intravede nella prima falda una disponibilità di risorse idriche per usi industriali (lavaggi etc). Sarebbe auspicabile che prima di stendere piani per nuove logistiche green l'amministrazione di preoccupasse di risolvere i macroscopici problemi attuali facendo rispettare le leggi vigenti soprattutto in tema di inquinamento ambientale.
Lo stesso piano con una semplificazione disarmante prevede la "realizzazione di aree verdi con laghetti aventi anche la funzione di bacini di laminazione [..] coniuga il miglioramento della qualità ambientale con la tutela del territorio da eventi alluvionali". In mancanza di uno studio di bacino del Torrente in oggetto (Terdoppio) è sconsiderato prevedere dei laghetti con dubbie finalità (palliative?) senza aver stimato prima la pericolosità dell'evento di piena e le effettive portate di tale evento.
L'acqua, ricordiamo, è sempre stata una risorsa ma anche un flagello. Andrebbe trattata con rispetto prima di tutto.
Comitato per Pernate
Scarico diretto fognatura nera in fontanile (Via Molini Pernate)
5. RICHIESTE AL SINDACO A. CANELLI DAL COMITATO ALBERO AMICO
Abbiamo chiesto al sindaco quando intende procedere a realizzare il regolamento del verde pubblico e privato, che sostituisca l'attuale documento su cui si basa la gestione del verde pubblico, cioè il Piano preliminare rischio alberate, e quando intende realizzare il censimento e un piano del verde.
Abbiamo anche chiesto come mai non sono ancora state effettuate le piantumazioni del 2020, che hanno un costo di 184.000 euro.
Riguardo alle compensazioni del polo di Agognate, in relazione alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano regolatore, abbiamo chiesto il progetto specifico sulle aree verdi che diventeranno pubbliche e di chiarire che cosa si intende per verde "attrezzato". Inoltre, poiché dall'articolo 27 ter 3 risulta che gli impianti vegetali possono essere cedui (ad esempio pioppeti), abbiamo chiesto di specificare senza ambiguità che la piantumazione deve essere permanente e non cedua, diversamente non sarebbe di compensazione né inerente agli obiettivi proclamati.
Il sindaco ha affermato che il censimento è in fase di attuazione e il bilancio arboreo è pronto. Ha dichiarato che il giorno dopo sarebbero state avviate 420 piantumazioni. Riguardo al regolamento del verde ha risposto solo alla fine dell'incontro, quando gli è stata rivolta nuovamente la domanda, dicendo di proporlo al tavolo della sostenibilità ambientale e che l'amministrazione lo prenderà in considerazione. Non ha risposto a nessuna delle altre domande dilungandosi invece a parlare dei numeri degli alberi, su cui non gli era stata posta alcuna domanda. Ha affermato che in cinque anni sono stati piantati 15.261 alberi, di cui 10.925 di compensazione, che si sono aggiunti ai 16.217 già esistenti nel 2016. Ha specificato che in questo calcolo non sono state "ricomprese" le piantumazioni di strada Prelle, via Tazzoli e viale Gherzi. Però poi ha anche detto che strada Prelle è di 7 anni fa. Il totale degli alberi novaresi è 32.000 - 33.000. Gli abbattimenti sono stati 1.552.
A noi risultano numeri diversi. Innanzitutto il Comune a dicembre aveva dovuto rettificare a Legambiente il numero degli alberi novaresi pubblicato sul loro rapporto Ecosistema Urbano in quanto "a causa di un disguido involontario" erano stati dichiarati 35.308 alberi anziché 24.308. Alle successive richieste di chiarimento da parte dei consiglieri M5Stelle il Comune ha risposto che a dicembre 2020 gli alberi sono 26.575. E' del tutto evidente che in queste cifre sono sempre comprese le compensazioni. Prova ne è che sulle delibere relative al patrimonio arboreo, compresa quella di dicembre 2020, si dichiara un totale di 15.500 alberi novaresi, e che sul database del Servizio Verde pubblico il numero risulta essere "più di 16.000".
Comitato Albero Amico