NOTIZIARIO N. 2

NOTIZIE AMBIENTE N. 2 - 15 marzo 2021

 

COMUNICATO STAMPA di APPELLO TUTELA AMBIENTE

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Successo dell' iniziativa via web promossa da 22 associazioni ambientaliste di Novara e Provincia lo scorso 10 febbraio con l' incontro con il candidato Sindaco al Comune di Novara dott. Nicola Fonzo. L' incontro è stato trasmesso in diretta su Facebook. I rappresentanti delle associazioni hanno posto domande al dott. Fonzo su vari temi ambientali, in base a un documento da noi redatto e consegnatogli in precedenza. I temi erano i seguenti: un nuovo regolamento del verde, piantumazioni urbane e periurbane, rispetto delle aree naturali o seminaturali, consumo del suolo con particolare riferimento ai nodi di Pernate e Agognate, inquinamento dell' aria e relativi provvedimenti, le problematiche relative alla Città della Salute e alla dismissione dell' attuale Ospedale, Novara come capofila del Piemonte Orientale per la sanità, i trasporti extraurbani, l' Università, le energie alternative.

All'incontro hanno partecipato alcuni giornalisti, che hanno rivolto al dott. Fonzo alcuni quesiti, in particolare sui temi della Città della Salute e del vecchio Ospedale. Di rilievo l' annuncio del candidato Sindaco di volere istituire un Assessorato ai problemi legati alla transizione ecologica cittadina.

Come già preannunciato, adotteremo lo stesso format nei prossimi incontri in teleconferenza con gli altri candidati sindaci. Abbiamo in preparazione incontri di approfondimento su alcune problematiche specifiche con i vari candidati..

La Redazione- 18 febbraio 2021

 

INDICE

-Comunicato stampa intervista al candidato Nicola Fonzo- L Redazione

-Corridoio ferroviario Reno- Alpi – Webinar 06.02- Fabio Tomei- CARP

-Altri inceneritori in Piemonte?- Marco Calgaro- ISDE

-Ambiente Boca- Andrea Cerri- Assessore Comune Boca( NO)

-Devastazione fiumi Agogna, Terdoppio, Sesia, Ticino- Mario Scappini

-Vaccini- Carla Cavagna- Medicina Democratica- Novara

-Verde pubblico a Novara- Grazia Alemanni- CAA- Novara

-Superstrada Novara- Vercelli- Mario Scappini

 

 

 

CORRIDOIO FERROVIARIO RENO- ALPI – Webinar del 06.02

 

Relatore ing. Angelo Marinoni, esperto trasporti internazionali. Incontro organizzato da Paolo Andrissi.

Sintesi dell' incontro:

Lo stato attuale della rete ferroviaria in Piemonte è caotico.

Questo è il risultato della mancanza di una politica dei trasporti, che parte dai Governi degli ultimi decenni, e poi scende a cascata alla Regione Piemonte, alle Province piemontesi e infine ai Comuni della nostra regione.

Attualmente la politica dei trasporti in Piemonte viene governata da AMP, Agenzia Mobilità Piemontese, con sede a Torino, la cui gestione torinocentrica risulta essere assolutamente insufficiente e penalizzante per il Piemonte Orientale.

I risultati sono evidenti: inefficienza del sistema trasporti, smantellamento dei tratti ferroviari secondari, frammentazione del sistema, gravi disagi per i passeggeri ( in particolare per i pendolari), utilizzo di modelli gestionali inadeguati.

I cospicui finanziamenti europei del corridoio Reno- Alpi sono una importante occasione per il Piemonte Orientale (Quadrante + Alessandria) per ribaltare questo quadro desolante. Il Piemonte Orientale ha una grossa potenzialità economica nel rafforzamento dei sistemi di comunicazione

(passeggeri e merci) con l' Europa continentale attraverso la Svizzera. I finanziamenti europei del Corridoio Reno- Alpi sono l' occasione imperdibile per questo rilancio.

Novara, in quanto capofila del Piemonte Orientale, ha storicamente la funzione di aggregare su questo progetto i Comuni lungo la linea Nord- Sud: Oleggio, Arona, Gravellona Toce, Verbania,

Domodossola, Vercelli, Casale, Alessandria, Genova. La regia dovrebbe essere esercitata dal Comune di Novara.

Il Corridoio Reno-Alpi non ha un tracciato predeterminato, ma deve essere definito dalle amministrazioni locali, partendo dalla razionalizzazione dei sottosistemi esistenti. Nel Novarese i punti principali della razionalizzazione della rete ferroviaria sono:

-raddoppio della linea Novara- Oleggio

-successivo raddoppio della linea Oleggio- Arona

-attraversamento di Novara in direzione Nord- Sud.

L' U.P.O. (Università del Piemonte Orientale), che raggruppa Novara- Vercelli- Alessandria, rappresenta lo strumento importante per la realizzazione di questo progetto, come luogo di incontro,

elaborazione, progettazione, programmazione, coordinamento. Fondamentale la creazione di un Tavolo con la partecipazione di tutte le amministrazioni comunali dei Comuni sopra elencati.

Fabio Tomei- CARP Novara ODV – febbraio 2021

 

 

ALTRI INCENERITORI RIFIUTI IN PIEMONTE ?

In un recente articolo sulla stampa locale l' Assessore Regionale Ambiente si impegna per la " realizzazione di termovalorizzatori sicuri e di ultimissima generazione ". Vorremmo ricordare che la combustione dei rifiuti è stata e rimane, per direttiva europea, l'ultima e la meno auspicabile delle soluzioni. Essa è alternativa a tutte le altre pratiche virtuose già in atto in Italia ( riduzione della produzione di rifiuti pro capite, riciclo, etc ). Vorremmo ricordare che NON ESISTONO inceneritori " sicuri " in quanto quelli di nuovissima generazione, per poter essere economicamente sostenibili, devono essere di taglia enorme ( 600 tonnellate ) . La normativa italiana fissa dei limiti nella concentrazione di inquinanti presenti nei fumi ma non pone limiti alla quantità di fumi che un inceneritore può emettere. Non esistono nuove tecnologie di filtraggio dei fumi che permettano di azzerare gli inquinanti, ed i filtri dei camini costituiscono essi stessi un rifiuto da smaltire, per non parlare delle tonnellate di ceneri (il 30 % del rifiuto bruciato) che deve poi essere smaltito in discariche per rifiuti speciali. Ecco perché anche un inceneritore di nuova generazione è sempre altamente inquinante: il totale delle sostanze emesse nell'aria è sempre, inevitabilmente molto alto.

Ma oggi c' è un ' altra ragione urgente per evitare nel modo più assoluto altri inceneritori: il riscaldamento globale. Per contenere la produzione di CO2 vanno ridotte al minimo tutte le combustioni. Il Piemonte ha già il suo inceneritore a Torino che basta e avanza e anzi, se prosegue il trend virtuoso determinatosi con la " Tariffazione puntuale " , la quantità di rifiuti da smaltire sarà sempre minore.
Dott. Marco Calgaro, medico-chirurgo
referente ISDE Italia - Associazione Medici per l'Ambiente
febbraio 2021

 

AMBIENTE BOCA

 

Recentemente il Consiglio Comunale di Boca ha approvato una Variante al Piano Regolatore Comunale, per vietarel'installazione nel territorio comunale di “stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi, oltre larealizzazione di impianti di qualsiasi tipo destinati ad insediamenti produttivi che comportano il rischio di incidenti rilevanti ”.

La Variante ha lo scopo di evitare il ripetersi di disastri ambientali, di tutelare l’ambiente, la qualità della vita e la salute dei cittadini; un obiettivo prioritario, fermo, un deciso stop a rifiuti e aziende pericolose, nocive e moleste.

Questo provvedimento del Comune di Boca può interessare molti Comuni del Novarese ed oltre.

Il territorio di Boca è stato compromesso da speculazioni ambientali, la cui peggior testimonianza è l’area Pulinet, l’ex impianto di stoccaggio rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Una triste vicenda di inquinamento e di delinquenza ambientale. Una profonda e significativa ferita del territorio. Attualmente l’area è abbandonata, invasa da vegetazione spontanea in misura tale da alterare il decoro della zona. Inoltre, non è stata rilasciata dagli Enti competenti la certificazione di avvenuta bonifica. A tal proposito, a garanzia della salute pubblica e del territorio, lo scorso mese di settembre, abbiamo richiesto alla Provincia di Novara il rilascio della sopraindicata certificazione. Una vicenda che si configura come una matassa complicata, non facile da sbrogliare in tempi brevi.

Andrea Cerri- Assessore Ambiente Comune di Boca- febbraio 2021

 

 

DEVASTAZIONE DEI FIUMI AGOGNA, TERDOPPIO, SESIA E TICINO

La cosiddetta “Messa in sicurezza” di fiumi , torrenti, canali, fossi e rogge, comporta l’abbattimento degli alberi e della vegetazione spontanea delle rive. Questo modo di fare comporta un grave danno all’ambiente, alla flora e alla fauna e alla sicurezza dei corsi d’acqua. Tagliando gli alberi le sponde dei corsi d’acqua sono rapidamente erose dalla corrente e quindi si interviene cementificando.

Incanalando i fiumi e dragandoli si aumenta la forza della corrente che provocherà una maggiore erosione a monte con aumento di frane , con caduta massi e interruzione di strade in montagna.

Il crollo del ponte di Romagnano sul Sesia, probabilmente è dovuto agli scavi che sono stati effettuati a monte dello stesso. Ora mi chiedo chi sono i decisori di questi sconsiderati interventi? La Regione, le Province, i Comuni ? E i tecnici che avallano queste iniziative dove stanno? Chi sono i responsabili di queste iniziative? Quali soldi si usano per questi interventi? Forse quelli della tutela del territorio e del dissesto idrogeologico? Così facendo il dissesto idrogeologico è assicurato. Mario Scappini- febbraio 2021

 

VACCINI: BREVETTI PUBBLICI IN UE CONTRO I COLOSSI FARMACEUTICI

 

I ritardi nelle consegne ai Paesi UE da parte delle case produttrici dei vaccini anti Covid e l’inevitabile sorgere di controversie legali e ricadute negative nei piani di vaccinazione sollecitano alcune riflessioni.

L’attività di ricerca per la produzione in tempi record dei vaccini ha visto un ruolo importante sia in Europa che negli USA nel finanziamento della stessa da parte di Governi, Ong e privati. Purtroppo emerge ormai con chiarezza che non tutti gli Stati saranno trattati allo stesso modo dalle case farmaceutiche mentre gli stessi contratti di acquisto sono poco trasparenti, con innumerevoli cavilli.

Ormai è più che legittimo il sospetto che i vaccini siano distribuiti dalle case farmaceutiche a chi meglio paga, tanto che la Presidenza UE ha deciso di istituire un ‘registro’ dei trasferimenti dei vaccini fuori dai confini e nonostante l’appello del Presidente della Organizzazione mondiale della Sanita’ che chiedeva il ‘vaccino disponibile a tutti i Paesi in modo equo’.

Mentre i vaccini sono stati sviluppati anche grazie a miliardi di euro pubblici, i brevetti restano di esclusiva proprietà della case farmaceutiche. Per questo illustri scienziati e medici, Associazioni e Ong ritengono che il problema non sia tanto quello di avviare controversie legali quanto piuttosto abolire le licenze dei vaccini contro Covid 19 (Garattini, Don Ciotti, Gino Strada, Fondazione Gimbe, Medicina Democratica,Oxfam, ecct).

Per questo è stata lanciata recentemente una petizione europea affinché tutti i brevetti ottenuti con un contributo significativo di denaro pubblico restino pubblici, con l’obbiettivo di raggiungere un milione di firme da sottoporre alla Commissione Europea affinché proceda in tal senso.

Affidare i brevetti all’Unione Europea significa potere disporre dei medesimi per produrre i vaccini e fare prevalere il diritto alla salute rispetto al profitto economico della case farmaceutiche. Si tratta, insomma, di un’ iniziativa per garantire i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, di ottenere l'accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il COVID-19 e di introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell'UE per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive.

Nessuno si salva da solo! Brevetti di vaccini e farmaci salvavita, realizzati con denaro pubblico, devono essere di proprietà pubblica, per il bene comune in Europa e nel resto del mondo.

La petizione si può sottoscrivere al sito: www.noprofitonpandemic.eu.

Per info: https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=11030

Carla Cavagna

Medicina Democratica – Movimento di lotta per la salute Novara

febbraio 2021

LA GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO A NOVARA: TUTTO DA RIFARE

Il 10 marzo 2020 il Ministero dell’Ambiente ha emanato un Decreto che, nel rivedere i Criteri ambientali minimi o CAM (adottati nel 2013)) per i servizi di progettazione e gestione del verde pubblico nonché per le forniture dei relativi prodotti, traccia il quadro normativo e definisce i principi che dovrebbero ispirare le azioni della pubblica amministrazione.

Lo stesso Decreto, nella premessa, afferma infatti che tale revisione si rende necessaria” in ragione dell’evoluzione della normativa nel frattempo intervenuta sulla protezione del capitale naturale e sul valore dei servizi ecosistemici e della necessità di adottare un approccio sistemico, integrato, affrontando la gestione del verde pubblico nell’ambito di una visione strategica che lo stesso può avere per l’ambiente urbano e per la collettività”.

Per garantire un approccio di medio-lungo periodo i Comuni devono dotarsi di una serie di strumenti già indicati, peraltro, dalla legge n.10/2013:

• un censimento del verde

• un piano del verde

• un regolamento del verde pubblico e privato

• un bilancio arboreo

Ma vediamo qual è la gestione del verde pubblico nella città di Novara. L’ultimo censimento arboreo risale al 2012, quindi non avendo una banca dati aggiornata“ risulta difficile predisporre interventi efficaci di pianificazione e gestione del verde urbano”.

Il principio ispiratore dell’Amministrazione comunale sembra essere quello relativo alla “sicurezza” dei cittadini, ovvero “la riduzione del rischio legato alla presenza di alberi in ambiti fruiti dalla cittadinanza”(Delibera di giunta 244 del 1/09/2020 sul restauro conservativo del patrimonio arboreo ). Il concetto è chiaro: gli alberi in città fanno paura, a dispetto della definizione di “patrimonio” che ha “noti e importanti benefici sulla salute e sull’ambiente” del Ministero.

Non esiste un piano del verde e anche il regolamento del verde è datato 1991, mentre il primo bilancio arboreo è stato pubblicato solo lo scorso anno dietro intervento dell’ANAC. Ci sono una serie di delibere per vari interventi di spesa, anche consistenti, senza una visione d’insieme.

Perché l’Amministrazione nel 2017 ha affidato “in house” la manutenzione del verde ad Assa, che nel 2021 ha stanziato ben 360.319 euro e sta subappaltando il servizio ? Con quali garanzie per la sua qualità, in assenza degli strumenti necessari?

L’impressione è che davvero sia tutto da rifare.

M.Grazia Alemanni

Comitato Albero Amico – Novara

febbraio 2021

LA NUOVA SUPER STRADA DA NOVARA A VERCELLI E I FONDI EUROPEI

 

Domenica 28 febbraio nel supplemento settimanale la Lettura del Corriere della Sera, c’è un interessante articolo di M. Monti e C.A. Redi sull’economia della biodiversità. Prendendo spunto da un rapporto commissionato dal governo di Londra si mostra la necessità di cambiare i criteri di valutazione delle attività produttive e di investire nella rigenerazione dell’ambiente.

Questo rapporto mette in evidenza con una serie di dati affidabili che il pianeta Terra è allo stremo perché il consumo di risorse ( materie prime, combustibili, legname, alimenti ecc.) e servizi (produzione di ossigeno, assorbimento dell’anidride carbonica atmosferica, riciclo di nutrienti, capacità di eliminare scorie) sono tali che una sola Terra non basta per soddisfarle.

Da queste e altre considerazioni si evince la necessità di sviluppare e adottare differenti metriche di valutazione del successo economico.

Si deve investire sulle risorse naturali scoraggiando forme di consumo e produzione che risultino dannose per l’ambiente.

I fondi europei del Next Generetion Eu dovrebbero servire per progetti utili a educare, curare, governare. Occorreranno azioni efficaci per produrre energia pulita, cibo nella giusta quantità e attuare severe politiche contro i reati ambientali.

Date queste premesse come è possibile che amministratori come il Presidente della regione Piemonte e il Sindaco di Novara si arroghino il diritto di proporre l’impiego dei fondi europei per una nuova super strada da No a Vc?

Mario Scappini

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