Enea ha un piano d'azione per l'economia circolare??????
E' divertente vedere come le istituzioni cavalcano l'onda di ciò che è bello, ambientalista e popolare quindi di moda, ma che poi in realtà nulla di ciò che viene detto venga messo in cantiere o se messo in cantiere è solo una facciata che comunque è costata soldi pubblici.
Parliamoci chiaro l'economia circolare non è attuabile ne in 4 punti ne in 200, occorre cambiare la cultura partendo dalle generazioni che devono ancora crescere dalle elementari.
Spendere soldi in cavolate su progetti ipotetici pagando profumatamente dei professionisti quando la prima fase è il recupero dei rifiuti non con il recupero energetico ma con l'effettivo recupero di materia con la minor spesa energetica possibile, tanto per dare un esempio eclatante il vuoto a rendere.
Usare bottiglie usa e getta ha comunque un consumo energetico elevato per la rifusione del vetro, quindi impatto ambientale assicurato.
Non c'e' bisogno di pagare un professionista per rispolverare ciò che funzionava 50 prima.
Siamo stufi di pagare professionisti e politici per la partecipazione a convegni inutili e sterili dal protocollo di kyoto (con il bel discorso di Dalema) di cui non siamo riusciti a fare niente di questo.
L'Enea e la stessa agenzia istituzionale che promosse gli inceneritori in container ecc....
Un Piano di azione in quattro punti per favorire la transizione verso l'economia circolare, un nuovo modello di sviluppo del nostro Paese che coniughi competitività, innovazione e sostenibilità ambientale. Il 'manifesto programmatico' è dell'Enea - l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile - e prevede la creazione di un'Agenzia nazionale per l'uso efficiente delle risorse sull'esempio di Germania, Giappone e Stati Uniti; la semplificazione normativa con un focus specifico sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti; la sinergia tra PA, ricerca e imprese; il trasferimento di tecnologie per l'innovazione del sistema produttivo nazionale.
"Il nostro Paese è pronto per la transizione verso un'economia circolare che garantirebbe una crescita economica sostenibile e nuovi posti di lavoro in chiave green", ha sottolineato il presidente dell'Enea Federico Testa in occasione del convegno "Innovazione e competitività: la via italiana alla circular economy". Per il suo ruolo super partes, ha aggiunto Testa, "l'Enea potrebbe ricoprire questa funzione di Agenzia, assicurando il necessario coordinamento a beneficio di imprese e PA".
Solo per l'Italia, spiega l'Enea nel numero odierno del bisettimanale on line ENEAinform@, un modello di sviluppo basato sull'economia circolare potrebbe creare oltre 500 mila nuovi posti di lavoro, con importanti benefici per l'ambiente e il sistema produttivo. A livello internazionale, ricorda poi l'Agenzia, la Commissione europea stima che l'eco-progettazione, la riduzione della produzione di rifiuti e il loro riutilizzo possono generare risparmi pari a 600 miliardi di euro per le imprese (l'8% del fatturato annuo) e ridurre le emissioni di gas serra di 450 milioni di tonnellate l'anno.
Il convegno ha riunito esponenti di istituzioni quali Presidenza del Consiglio, Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, associazioni come Confindustria, ABI e Legambiente e di grandi aziende quali Barilla, Costa Crociere, Enel e Gruppo Intesa Sanpaolo.