Centrale di Vado Ligure indagata tutta la giunta di Burlando ipotizzando omicidio colposo
Inchiesta Tirreno Power, indagata tutta la giunta Burlando
C’è tutta la giunta di Claudio Burlando ma anche l’attuale neo consigliere regionale di Forza Italia Angelo Vaccarezza nella sua qualità di presidente della Provincia di Savona (e con lui i suoi assessori) tra gli 86 indagati dell’inchiesta della procura di Savona sulla centrale Tirreno Power di Vado Ligure. In queste ore è in fase di notifica l’atto di conclusione delle indagini. Burlando è accusato di disastro colposo ma anche di abuso d’ufficio per una serie di presunte pressioni e omissioni. Con lui per gli stessi reati indagati anche Rafaella Paita, Claudio Montaldo e tuti i loro colleghi di giunta e tutta una lunga serie di politici compresi sindaci e assessori delle amministrazioni che si sono susseguite a Vado e Quiliano.
Le accuse più pesanti, quelle di omicidio colposo riguardano però soprattutto i circa 40 tra vertici o consiglieri dei cda di Tirreno Power oltre a dirigenti tecnici e capi centrale che si sono succeduti nel tempo.
Un'inchiesta che era culminata con il sequestro della centrale di Vado Ligure l'11 marzo del 2014 per presunte violazione all'Aia. L'impianto è ancora sotto sequestro.
La procura indaga su 427 morti definite 'anomale' tra il 2000 e il 2007 per malattie respiratorie e cardiovascolari. Secondo perizie in mano alla procura, tra il 2005 e il 2012 sono stati oltre duemila i ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari, che i magistrati temono dovuti alle emissioni della centrale. Nello stesso periodo sono stati 586, sempre secondo la procura, i bambini ricoverati per patologie respiratorie.
Nei mesi scorsi erano finiti sotto inchiesta gli ex dirigenti Massimiliano Salvi, Pasquale D'Elia, Emilio Macci, Stefano La Malfa, Gianni Biavaschi, l'ex presidente della Regione Claudio Burlando, gli ex assessori regionali alla Salute e allo Sviluppo economico Claudio Montaldo e Renzo Guccinelli, il dirigente del settore ambiente Gabriella Minervini, i sindaci di Vado e Quiliano.
L'incontro fissato per oggi a Palazzo Chigi con la Regione Liguria, i Comuni, i sindacati e l'azienda per cercare una strada per la riapertura dell'impianto è stato intanto rinviato al 25 giugno su richiesta della Regione. Da tempo i 250 dipendenti sono in cassa integrazione, ma il blocco della centrale coinvolge 800 persone impiegate in aziende dell'indotto.
Analisi del bianco (situazione dell'inquinamento locale) risulteranno determinanti per smascherare gli impianti inquinanti. Per interderci : iniziative come quella di Torino e Borgo Franco, con il test delle unghie e del territorio. Pero' occorre una procura consapevole , che abbia voglia di smasherare le coperture sociopolitiche che coprono questi impianti inquinanti. Purtroppo le procure normalmente si appoggiano a esperti periti per valutare se procedere o no le indagini, e se è il solito perito di Napoli pro incenerimento, ( che ha permesso anche alla procura di Torino di archiviare alcuni nostri esposti sull'inceneritore di Torino), è probabile che venga archiviato di nuovo, ma per il perito diventa più difficile in presenza di analisi documentate.