Impatti delle imissioni sul pianeta.
impatti delle ns emissioni di gas serra sugli oceani
Alcuni aggiornamenti.
Impatti delle nostre emissioni di gas serra sugli oceani: acidificazione
Per contenere il futuro riscaldamento globale al di sotto di 2°C (che speriamo siano davvero sostenibili ) cumulativamente (nazioni sviluppate e non sviluppate) dovremo emettere in atmosfera non più di 2900 Giga ton di CO2 , lo sostiene l’IPCC (premio Nobel 2007 ) nel suo Quinto Rapporto e prosegue informandoci che nel 2011 cumulativamente ne avevamogià emesse ben 1900 Gtcomplessive. È quindi evidente che per avere un futuro sostenibili dobbiamo fare in tempi estremamente rapidi la transizione verso un uso tendente a zero dei combustibili fossili carbone petrolio gas. Qui va segnalato un fatto molto importante: per adesso una parte importante delle nostre emissioni di CO2 non rimangono in atmosfera ma vengono assorbite da cosi detti serbatoi , in proposito riporto una frase tratta dal libro Tempeste di James Hansen che ho già più volte citato:
pag 146
“….il 44% dell’anidride carbonica prodotta dai combustibili fossili viene assorbita dai serbatoi – gli oceani, le foreste, i suoli. È una fortuna che questi serbatoi siano in grado di compensare una parte consistente delle emissioni dell’uomo; se così non fosse i cambiamenti climatici sarebbero stati più rilevanti.”
Per quanto riguarda gli oceani questo scioglimento nelle acque di quantità enormi di CO2 conseguente alle nostre enormi emissioni del gas serra in atmosfera non è stato senza conseguenze: ha portato ad una acidificazione degli oceani; dall’inizio dell’era industriale ad oggi (quindi in un arco di tempo relativamente molto breve) il pH delle acque superficiali è diminuito di uno 0,1 che non è poco, essendo il pH in scala logaritmica, una diminuzione di 0,1 nel pH corrisponde ad un aumento di circa il 30% dell’acidità.
Dal punto di vista biologico questo sta già creando danni agli organismi marini con scheletri o conchiglie di carbonato di calcio, infatti l’acidificazione delle acque ostacola le calcificazioni riducendo la disponibilità degli ioni carbonato necessari , l’attuale grado di acidificazione già intacca i gusci di carbonato di calcio (aragonite) di varie specie, v. ad es. questo studio americano pubblicato nel 2014 http://rspb.royalsocietypublishing.org/content/281/1785/20140123
effettuato nelle acque lungo la costa occidentale statunitense che ha trovato che rispetto all’epoca pre – industriale è raddoppiata la percentuale degli pteropodi denominati Limacina helicina ( sono piccole lumache di mare, forniscono cibo al salmone rosa, allo sgombro e all’aringa) con conchiglia in dissoluzione a causa appunto dell’acidificazione dell’oceano.
Qui poi ci sono foto http://pmel.noaa.gov/co2/files/pteropodpics.jpg
di una sperimentazione sempre con la conchiglia di Limacina in acqua di mare con l’acidificazione che prevedono ci sarà al 2100 se continuiamo le nostre emissioni di CO2 a livelli attuali senza ridurre le nostre emissioni del gas serra, sperimentalmente hanno visto che la loro conchiglia si scioglie in 45 giorni.
Tra gli organismi calcificanti minacciati dall’acidificazione degli oceani mi limito a segnalare il plancton calcareo (ricordo che il plancton è alla base delle catene alimentari marine e che il fitoplancton con la fotosintesi contribuisce anche a produrre ossigeno e catturare CO2) ed i coralli( si stima che i coralli forniscano l’habitat per molte migliaia, c’è chi dice per oltre un milione di specie). “Solo il 5% dei mari del pianeta avrà entro la fine del secolo le condizioni adatte per la crescita dei coralli che ora esistono in metà degli oceani” .
Va ricordato che anche l’aumento stesso di temperatura delle acque può essere uno stress aggiuntivo per gli organismi marini.
Se continuiamo le nostre emissioni di gas serra e quindi acidifichiamo ancora di più gli oceani molti specie marine scompariranno, dei biologi marini stanno lavorando per salvare i coralli, li stanno allevando in acque progressivamente più acide per accelerare la loro evoluzione e adattamento ad un ambiente che continuerà a cambiare, sperano di ottenere mutazioni che consentirà a questi coralli di vivere in acque che diventeranno ancora più acide. (v. in proposito video 11 min Cryocoral conservation: https://www.youtube.com/watch?v=wf8Xcj6gnbM )
A me sembrerebbe più utile ridurre le nostre emissioni.