Sanatoria all'italiana: niente multe ai Sindaci per il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata

da: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/25/rifiuti-dal-governo-la-sanato...

Rifiuti, arriva la sanatoria della vergogna. Niente multe ai sindaci sulle discariche

Il collegato ambientale alla Legge di stabilità del governo proroga e posticipa gli obiettivi della raccolta differenziata per i Comuni. E di fatto solleva migliaia di amministratori dal rischio di pagare di tasca propria i danni provocati dal mancato rispetto di quei tetti. Un colpo di spugna che rischia di costare caro ai contribuenti italiani sui quali già pendono infrazioni europee per 100 milioni di euro

Un colpo di spugna per lavare i peccati ambientali dei sindaci. Mentre i Comuni bombardano gli italiani con avvisi di pagamento della Tares, il governo Letta condona loro milioni di euro di multe sui rifiuti. E dunque, niente sanzioni ai sindaci per “eccesso di discarica”. All’Italia della Terra dei Fuochi mancava giusto questo, il trattamento differenziato per primi cittadini inadempienti, con “collegata” deroga, sanatoria e liberatoria per disastri ambientali passati e futuri. Che spunta proprio nel cuore dell’Agenda Verde del governo approvata venerdì scorso. Incredula Legambiente, proteste si levano da diverse regioni d’Italia, in primis la Liguria, dove si è materializzata una condanna della Corte dei Conti agli amministratori locali a rifondere l’erario del danno da loro provocato con l’insufficiente raccolta differenziata. Il punto è che la maggior parte dei sindaci ora si ritrova quella tagliola al collo, visto che la metà delle regioni italiane porta ancora il 50% di rifiuti in discarica e solo 1.300 amministrazioni locali hanno raggiunto dall’obiettivo fissato dalla legge 152/2006 di portare la differenzia al 65% entro il 2012.

Migliaia di sindaci, dunque, potrebbero essere chiamati a pagare di tasca propria le multe che la legge prevedeva in forma di maggiorazione, la cosiddetta “ecotassa”, nella misura del 20% del tributo sui rifiuti in eccesso conferiti in discarica dai comuni inadempienti. Costi su cui l’erario può rivalersi, come è accaduto a Recco (Genova), dove lo scorso maggio la magistratura contabile ha condannato gli amministratori a risarcire lo Stato per un milione di euro. In soccorso dei sindaci è arrivato, niente meno, il ministro dell’Ambiente. Il disegno di legge collegato alla legge di stabilità - presentato come primo tassello dell’Agenda Verde del governo ora all’attenzione della Camera – mette un bel cerotto al problema.

L’articolo 18 introduce una semplice modifica normativa che ha però l’effetto di una generale sanatoria perché sostituisce le scadenze degli obiettivi di legge fissati ormai sette anni fa e le deferisce nel tempo, sgravando di riflesso da eventuali azioni di responsabilità gli amministratori che, nel frattempo, non li hanno rispettati. Il tetto del 65%, che doveva essere conseguito l’anno scorso, slitta di 4 anni e arriva al 2016. Il provvedimento accorda anche il raggiungimento in “comode rate” dei livelli successivi previsti dalla legge del 2006 e che altri Paesi d’Europa, più civili, hanno raggiunto da anni: il 35% conseguito nel 2006 potrà essere raggiunto nel 2014, il 45% raggiunto nel 2008 per noi sarà un obiettivo tassativo solo nel 2015, cioè 7 anni dopo.

“E’ una cosa vergognosa – sbotta il vicepresidente di Legambiente, Stefano Ciafani – un provvedimento che premia gli amministratori che non rispettano gli obblighi di legge e penalizza quelli virtuosi, un controsenso rispetto al principio di equità economico-ambientale per cui chi più inquina più paga. Anziché pensare al condono per i sindaci, spostando gli obiettivi che non hanno rispettato, il governo dovrebbe incentivare il riciclo rendendolo meno costoso della discarica e dell’inceneritore. Solo così possiamo centrare gli obiettivi che l’Europa ci chiede”.

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